Pozzuoli, il Duomo torna a vivere Franco Mancusi Il Mattino 19/11/2005
Torna la vita nel Rione Terra di Pozzuoli, nasce il Duomo del terzo millennio. Distrutta dall’incendio del 16 maggio ’64, spogliata di ogni bene artistico e abbandonata ai saccheggi nei lunghi anni del bradisismo, l’antica cattedrale barocca flegrea (costruita sul perimetro del tempio romano di Augusto) sta per essere restituita all’originale splendore grazie a un piano della Regione, in perfetta concomitanza con l’operazione di recupero dell’intera rocca puteolana. Storia e architettura moderna, opere d’arte e percorsi archeologici di straordinaria suggestione presto si fonderanno in una sintesi che rappresenterà il cuore del turismo culturale dei Campi Flegrei. La passeggiata nei meandri della Puteoli imperiale, un’autentica Pompei sotterranea, ha già fatto registrare visite e prenotazioni da tutto il mondo. Per il restauro del tempio-duomo siamo finalmente alla fase operativa, con l’apertura del primo cantiere per la realizzazione del progetto vincitore del concorso internazionale bandito dalla Regione, leader l’architetto fiorentino Marco Dezzi Bardeschi. Dieci milioni di finanziamenti, tre anni almeno di lavori, riflettori puntati sull’itinerario parallelo - turistico e religioso - disegnato per il futuro del Rione Terra da studiosi e amministratori dell’area flegrea. E per illustrare i termini dell’intervento di recupero della cattedrale, stamane sarà a Pozzuoli lo stesso professore Dezzi Bardeschi, protagonista di un incontro con il vescovo Gennaro Pascarella, il governatore Antonio Bassolino, il sindaco Enzo Figliolia, soprintendenti e dirigenti ministeriali. Presente anche monsignor Luigi Saccone, direttore della rivista diocesana Proculus, che ha organizzato il confronto presentando il progetto di restauro in una pubblicazione speciale. Complessivamente, per riportare la vita nell’antica rocca flegrea, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello, ha programmato interventi per trecento milioni, sul capitolo finanziario dei «grandi attrattori culturali». Ma è sull’operazione di rinascita del simbolico tempio-duomo, sintesi di due millenni della storia dei Campi Flegrei, che oggi si concentra l’attenzione (e anche qualche polemica) della comunità scientifica internazionale. Riuscirà, il progetto di Dezzi Bardeschi, a esaltare gli elementi di unità tra il tempio pagano e la chiesa barocca, vincendo le preoccupazioni che dall’una e dall’altra parte hanno frenato, negli ultimi decenni, il processo di recupero del monumento? Devastato dall’incendio del ’64, dai colpi del doppio esodo provocato dal bradisismo, nel ’70 e nell’83, ma soprattutto dall’incuria e dall’abbandono, dopo il trasferimento forzato del vescovo Sorrentino, il duomo-tempio puteolano fu progressivamente spogliato e sfregiato, sino alla svolta del concorso bandito dalla Regione nell’ambito dell’operazione-rinascita del Rione Terra. Il progetto vincitore, diventato ormai operativo, attraverso l’impiego delle più moderne tecnologie punta sul rilancio della funzione dominante dell’edificio non più soltanto come luogo di culto, ma anche come riferimento dell’itinerario turistico culturale costruito intorno all’acropoli e al meraviglioso centro storico dell’odierna Pozzuoli. Dal confronto di stamane, in programma alle 10,30 nell’auditorium della diocesi puteolana, potrebbero scaturire elementi di novità anche per i piani di recupero del patrimonio edilizio (edifici pubblici e alberghi) in dotazione nel nuovo Rione Terra.
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