II Fai: "Anche le aziende aiutino a tutelare l'arte" 19 -NOV -2005 La Repubblica
MILANO — In occasione del suo 30mo compleanno, il Fai lancia un'ambiziosa campagna: si appella a 60mila aziende perché collaborino nelle sue attività di tutela del patrimonio artistico e ambientale italiano per garantire la raccolta di 50 milioni di euro. Amare il bello costa e così «il Fai ha bisogno di soldi», spiega la presidente, Giulia Maria Mozzoni Crespi. La tutela dei giacimenti artìstici e naturalistici non può certo produrre profìtti: «I beni culturali di per sé non possono rendere». Ma la conservazione e il recupero del patrimonio può comunque aiutare a valorizzare turisticamente città e paesi, come nel caso dell'ultima scommessa del Fai, il restauro di Villa Gregoriana aTivoli, proprietà del demanio che rischiava l'oblio, faticosamente salvata con un'opera costata 2 milioni di euro. Il Fai oggi possiede 36 monumenti del Bel Paese e la campagna rivolta alle aziende I dovrà servire ad ampliare ulteriormente questa ricchezza e a permetterne la manutenzione.
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