Contestata la variante al Prg: Italia Nostra fa ricorso al Tar di DANIELA FOGNANI Il Messaggero (Metropolitana), Giovedì 17 Novembre 2005
Nella variante di Prg di Nemi non sarebbero state rispettate le misure di salvaguardia previste per i laghi, né vietate le costruzioni in una fascia antisismica intorno al lago, contro il parere del servizio geologico regionale, né si sarebbe tenuto conto dei pareri delle soprintendenze. Sono alcune delle motivazioni di Italia Nostra nel ricorso presentato al Tar del Lazio contro il piano regolatore di Nemi. Il ricorso, depositato al Tar il quattro novembre, ribadisce come nella variante al Prg non siano stati considerati né il decreto legge 152 del 1999 per la salvaguardia dei laghi, né la legge regionale del 2004 per i bacini acquiferi vulcanici, come non sarebbero stati rispettati piani e vincoli a tutela dell’ambiente. Il territorio del comune di Nemi, infatti, pur ricoprendo un’area limitata, racchiude, come è sottolineato nel ricorso presentato dai legali e soci di Italia Nostra, Nicolò Paoletti ed Alessandra Mari, un patrimonio storico, ambientale ed archeologico di inestimabile valore. Per tutelarlo al meglio, il territorio di Nemi è stato inserito nel parco regionale dei Castelli Romani, incluso nel piano territoriale paesistico Castelli Romani e sottoposto a vincolo archeologico da parte del ministero dei Beni Culturali ed Ambientali con divieto di edificare in una vasta area in località Monte Canino. Il Comune, inoltre, ha chiesto il riconoscimento di sito di importanza comunitaria (Sic) e per l'area del lago, quello di patrimonio dell'umanità ai sensi della convenzione Unesco. Strumenti di tutela che, secondo Italia Nostra, potrebbero essere vanificati dal piano regolatore approvato dalla giunta Storace.
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