Palermo. In casa opere d'arte rubate denunciato un professionista Salvo Palazzolo Repubblica Palermo, 17 novembre 2005
In salotto una specchiera Rococò, ceramiche di Sevres e vasi cinesi dell'epoca Ming. In soggiorno un reliquiario in legno con il volto di Santa Rosalia. Nella stanza dei bambini un antico crocifisso. Insomma un autentico museo in via Pirandello, nella casa di un professionista palermitano. Ma i tesori, hanno scoperti gli investigatori, era erano stati trafugati in gran parte da Palazzo Mazzarino dove i ladri sono entrati almeno cinque volte a partire dal 1989.
In un appartamento di via Pirandello decine di oggetti spariti da Palazzo Mazzarino Un museo tra salotto e tinello con le opere rubate in dieci anni Denunciato un insospettabile professionista
NEL salotto teneva una sontuosa specchiera Rococò, bellissime ceramiche di Sevres e vasicinesideH'epocaMing.Un reliquiario in legno con il volto dì Santa Rosalia faceva bella mostra in soggiorno. E nella stanza dei bambini c'era un imponente crocifisso. Gliìnve-stigatori della squadra mobile hanno trovato dentro un vero e proprio museo, ma era la casa di un insospettabile professionista palermitano. Ha 48 anni, è un esperto della materia, è parente di un noto antiquario, di professione fa l'organizzatore di eventi. I misteri del suo appartamento di via Pirandello sono stati svelati dalle banche dati delle opere d'arte rubateli tesori che facevano bella mostra in salone, in soggiorno e nella stanza dei bambini erano stati trafugati. La gran parte da Palazzo Mazzarino, che in questi anni è stato al centro di un vero e proprio saccheggio. La statuetta in legno di Santa Rosalia era stata invece trafugata nello scorso settembre da un'abitazione di Ginisi, assieme a una gran quantità di monili d'oro e pietre preziose per un valore di 20 mila euro, ancora da trovare. La splendida specchiera Rococò del Settecento siciliano era stata invece sottratta ad agosto dall'appartamento di un pensionato, a Palermo. Le indagini della sesta sezione della squadra mobile, coordinate dal pubblico ministero Rita Fulantelli, hanno ricostruito il furto di Palazzo Mazzarino: nell'antica residenzadi via Maqueda i ladri sono entrati almeno cinque volte a partire dal 1989. Alcuni vasi ritrovati dalla polizia nell'abitazione-museo furono portati via il 25 luglio del '93, nel corso di una rocambolesca rapina compiuta da alcuni uomini che si spacciarono per carabinieri. Quella volta il custode fu picchiato e costretto a disattivare il sistema d'allarme, mentre un gruppo di uomini incappucciati ripuliva il palazzo. Nell'irruzione del '99 i ladri portarono invece via dipinti, angoliere e tavolini: alcuni oggetti sono stati ritrovati nell'irruzione in via Pirandello. Gli ultimi due colpi a Palazzo Mazzarino risalgono a quattro anni fa: furono portate via alcune porcellane francesi dell'Ottocento. Ritrovate pure queste dalla squadra mobile. Tanti altri oggetti, invece, sono in cerca di un proprietario: nell'abitazione del professionista c'erano circa trecento stampe antiche. Una consulenza specialistica cercherà di chiarirne la provenienza. «Le indagini proseguono — spiega Silvia Corno, che dirige la sesta sezione della Mobile — per risalire agli altri furti, ma soprattutto per ricostruire il canale attraverso il quale le opere sono giunte all'indagato». Lui ha provato ad abbozzare una linea di difesa, sostenendo che tutti gli oggetti erano falsi, ina non ha convinto. Ed è stato denunciato per ricettazione. I proprietari di alcuni oggetti sono stati già convocati dalla polizia e hanno riconosciuto i propri oggetti: «Siamo grati alla polizia, hanno lavorato davvero bene», dice Annibale Berlingieri di Valle Perrotta, che ha ereditato Palazzo Mazzarino dalla zia Licia, morta quattro anni fa. «Purtroppo ci sono ancora tanti oggetti che non si trovano, molti dei quali rubati nelle prime violente irruzioni. In un'occasione mia zia e il maggiordomo furono addirittura imbavagliati e tenuti ostaggio dei rapinatori». «Questo tipo di furti sono sempre su commissione», spiega il commissario capo Silvia Comò: «Ad agosto, nell'irruzione a casa del pensionato, fu portata via solo la splendida specchiera che proviene da un palazzo nobiliare di Petralia Sottana. I ladri non si interessarono neanche dei quadri e degli altri oggetti di valore che stavano a casa». Adesso gli investigatori cercano di ricostruire i passaggi che hanno portato la specchiera fino all'abitazione del professionista denunciato. Intanto Palazzo Mazzarino cerca un percorso per tornare agli antichi splendori: «II ritrovamento delle opere trafugate è un bel segno — dice Annibale Berlingieri — stiamo restaurando il palazzo, e ci piacerebbe poterlo aprire alla città con iniziative culturali». Nei prossimi giorni la polizia renderà noto un catalogo con gli altri oggetti preziosi ritrovati: «Chiederemo l'aiuto della cittadinanza — dice il commissario Comò — per cercare di risalire ai proprietari».
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