(Susa) Legambiente: sfileremo. E’ strappo con Realacci. la Repubblica, 16-NOV-2005
L'ex leader, ora Dl, aveva detto: non ci sarò
SUSA—Ci sarà Legambiente ma non ci sarà Ermete Realacci. Il presidente onorario di una delle principali associazioni ambientaliste italiane, oggi deputato della Margherita, è in clamorosa polemica con il movimento che ha guidato per tanti anni. «In Val di Susa non ci sarò—aveva detto Realacci nei giorni scorsi—perché a uno sciopero contro la Tav oggi non ci andrei». Ieri è giunta la risposta dell'attuale presidente di Legambiente, Roberto Della Seta: «Noi ci saremo perché la politica in questa vicenda ha fallito ed è stata incapace di dialogare con amministratori e amministrati». Una risposta dura, che ripropone la distanza tra il palazzo della politica e i movimenti, un'accusa ancor più dura se rivolta al suo ex leader, oggi parlamentare, dal movimento che lo ha fatto emergere. In realtà anche Realacci aveva parlato di «una sconfitta della politica» nella vicenda della Val di Susa. Ma pur riconoscendo che «chi oggi protesta ha ragione di protestare», aveva chiesto «una commissione che metta tutti intorno a un tavolo spiegando bene a chi oggi si oppone che cosa significherà quest'opera non tra vent'anni ma tra cinquanta per il Piemonte e per l'Italia». Per Realacci «non ha senso arrivare a una tensione così alta che non può portare a nulla di buono». Per molti aspetti, opposta la posizione di Della Seta: «La protesta della Val di Susa—ha risposto ieri l'attuale presidente di Legambiente — è una protesta giusta contro un'opera inutile e dannosa che prevede un investimento di 15 miliardi di euro per spostare su ferro meno dell'1 per cento delle merci. Un progetto nato da un modello di mobilità insostenibile, basato più sugli interessi di alcune categorie economiche che sulla reale utilità per l'Italia».
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