Messina. Disposta dalla Soprintendenza la chiusura pomeridiana per mancanza di fondi. "Part time" nei siti archeologici Giuseppe Monaco Gazzetta del Sud, 16-NOV-2005
Proteste e sospetti. Il sindaco di Taormina: ma il Teatro greco è in attivo Il Teatro Antico di Taormina da ieri è "a mezzo servizio". Resterà aperto dalle 8 alle 13, festivi compresi. Tutti i pomeriggi, invece, sarà chiuso. La stesso vale per il Museo archeologico di Giardini Naxos, il Teatro Romano di Tindari e per i siti archeologici di Tusa e Patti. Pare che il problema riguardi solo la provincia di Messina. Lo ha deciso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina che, ieri, ha inviato ai dipendenti che effettuano servizio di vigilanza e custodia un fax proprio per impartire le nuove disposizioni: mancano i soldi per le turnazioni. Protestano a Taormina i commercianti che hanno i loro negozi proprio sulla via Teatro Greco ma, soprattutto, protesta l'Unione Commercianti. «E' inaudito. Non abbiamo, al momento - dice il presidente Franco Di Salvo - altre parole. Certo è che ci muoveremo di conseguenza, se necessario anche con una serrata». Di serrata parlano già ora i circa 30 commercianti che hanno attività nei pressi del Teatro Antico. La decisione della Soprintendenza ha determinato una forte presa di posizione dell'amministrazione comunale. Il sindaco, Aurelio Turiano, parla apertamente di: «Danno diretto e indiretto per le attività produttive legate al turismo». E aggiunge: «Il comune avvierà ogni azione possibile, politica e non, per protestare contro una decisione del genere che arreca, tra l'altro, danno all'immagine turistica della città». Ma, poi, aggiunge: «A questo punto, credo, sia il caso di riaprire il dibattito sulla gestione dei monumenti in Sicilia». Chiara l'allusione a una attività non del tutto soddisfacente della Regione che, specie a Taormina, ha dimostrato particolare disattenzione. Per esempio, ha dimenticato di versare al Comune, così come vuole una legge dell'Ars, il 30 per cento degli introiti. In totale, ha accumulato ritardi eclatanti e che non possono non far gridare allo scandalo. L'amministrazione comunale, per avere quanto le tocca, ha dovuto avviare una procedura legale che, sino ad ora, non ha avuto risultati soddisfacenti. La decisione della Soprintendenza è giustificata dalla mancanza di fondi. Nelle casse della Regione, assessorato ai Beni Culturali, non ci sarebbero i soldi per poter pagare l'indennità di turnazione al personale in servizio a Taormina, a Giardini Naxos, a Tindari, Tusa e Patti. "Eppure -dice uno dei dipendenti- c'era chi si era offerto di lavorare gratis pur di non chiudere il Teatro. La Soprintendenza non ha accettato - continua - perché i dipendenti, di pomeriggio, non sarebbero stati coperti da assicurazione». «Mancano i soldi? Assurdo visto che - dice Turiano - il Teatro Antico di Taormina è il sito archeologico più visitato del sud Italia». Ed è vero: Taormina registra incassi che in altre località nemmeno si sognano. Si parla di quasi due milioni di ingressi l'anno. Le proteste, al momento, non hanno sortito nessun risultato. Da ieri pomeriggio, infatti, ai cancelli del Teatro sono affissi cartelli per annunciare che il monumento resterà aperto solo dalle 8 alle 13. Un problema, quello della chiusura pomeridiana del Teatro che, molto probabilmente, interesserà anche Taormina Arte che, stando alle prime informazioni raccolte ieri, avrebbe previsto alcune manifestazioni nei giorni di fine anno. Il Teatro Antico è una risorsa per Taormina e per il suo comprensorio. E' stato anche "concesso" a privati che hanno organizzato feste per i partecipanti a congressi e quindi la Regione ha incassato le previste competenze d'uso.
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