La Finanza ha scoperto un tesoro. Isili. L'area archeologica non era stata mai censita dalla Sovrintendenza di Nuoro L'UNIONE SARDA - PROVINCIA DI CAGLIARI, 16-NOV-2005
In un villaggio romano monete e una statua della Dea Madre C'era un tesoro nelle campagne di Isili e nessuno lo sapeva. Né gli esperti della Sovrintendenza, né gli studiosi dell'Università. A scoprirlo ci ha pensato la Guardia di Finanza, che nel corso di indagini sulla tutela del patrimonio archeologico della Sardegna ha rinvenuto un villaggio di epoca romana risalente al I-II secolo dopo Cristo, ha sequestrato la zona e circa 230 reperti archeologici e ha denunciato il proprietario del terreno. Sempre nel territorio di Isili, le fiamme gialle hanno denunciato un altro agricoltore che ha arato resti nuragici, punici e mura romane, danneggiandoli. MASSIMO RISERBO. Nessuna indiscrezione è trapelata da parte della Guardia di Finanza sui nominativi dei proprietari dei terreni. «Dobbiamo attenerci alle disposizioni della Magistratura - ha detto il maresciallo Lucio Mìlia - non possiamo rendere noti né i nomi dei due proprietari né le località teatro delle operazioni». IL TESORO. Nel villaggio di epoca romana sono state rinvenute almeno 25 monete di bronzo d'epoca romana (imperiale e repubblicana) e una moneta bronzea di presumibile età punica. Sono stati rinvenuti anche quattro macine in basalto; un peso di forma circolare sempre di età romana; una fusaiola e altri frammenti di vasellame, anfore e laterizi di cui uno provvisto del bollo del produttore. E poi otto statuine che sono ancora all'esame della soprintendenza per determinarne la natura e l'origine. Di particolare interesse, se ne venisse riconosciuta l'autenticità, anche una statua della Dea Madre che avrebbe un notevole valore archeologico. IL DANNEGGIAMENTO. Il villaggio romano non era mai stato censito dagli esperti, al contrario di un altro sito archeologico, già sottoposto a vincolo, di epoca nuragica e romana, che - stando alle indagini e ai rilievi - è stato pesantemente danneggiato dal proprietario di un terreno. I lavori dì aratura effettuati in questa area archeologica, senza la preventiva autorizzazione della Soprintendenza, hanno portato alla rimozioni di muri risalenti all'epoca romana. Così è crollata anche la parte di un nuraghe presente nel terreno. In questo sito la Guardia di Finanza ha recuperato e sequestrato oltre quaranta frammenti che secondo gli studiosi risalgono ali e-poca romana e nuragica. LA DENUNCIA. I due proprietari delle aree sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per la violazione della legge sulla Tutela paesaggistica. I reperti recuperati e sequestrati sono al momento, custoditi nella caserma sede della Brigata della Guardia di Finanza di Isili.
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