Poetto (CA). Il processo per il ripascimento si arena alla prima udienza Elena Laudante Il Giornale di Sardegna 16/11/2005
L'udienza preliminare per uno dei più grandi disastri che la mano dell'uomo abbia compiuto a Cagliari si aperta ieri mattina con tantissimi convitati di pietra. Al processo per il ripascimento del Poetto mancavano anzitutto gli imputati eccellenti dei 13 sotto processo: l'ex presidente della Provincia Sandro Balletto e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Renzo Zirone, accusati di danneggiamento aggravato e vari abusi d'ufficio per non aver bloccato la draga Antigoon che ha sputato sabbia nera dal fondo del mare sull'arenile. A sorprendere però sono stati gli assenti tra le persone offese: il ministero dell'Ambiente (non informato del processo), l'attuale amministrazione provinciale presieduta da Sergio Milia e soprattutto la Regione, che invece aveva ricevuto il provvedimento di fissazione dell'udienza preliminare. L'atto è rimasto nel cassetto dell'ufficio legale e - assicurano da via Roma - non è mai arrivato sul tavolo del presidente Soru o su quello del suo capo di gabinetto, Nicola Scano, presidente della Provincia prima di Balletto, all'epoca del progetto di ripascimento. La prassi del dipartimento affari legali è di chiedere i danni in sede civile, ma non si esclude che la presidenza faccia un'eccezione e si presenti alla prossima udienza del 13 dicembre. Il Gup Giorgio Cannas ha differito l'udienza anzitutto perché l'avvocato dello stato Giandomenico Tenaglia, parte civile per il Demanio, ha sollevato un'eccezione per il difetto di notifica al ministero dell'Ambiente che vuole costituirsi in giudizio per il danno causato al mare, divenuto lattiginoso dopo i lavori eseguiti dalla ditta Ati Mantovani-Sidra-Gavassino. Tenaglia ha citato l'impresa esecutrice come responsabile civile (oltre ai 13 indagati), in modo da potersi rivalere sulla società in caso di condanna. A dicembre il giudice Cannas dovrà anche decidere se accogliere o meno l'atto di costituzione presentato dai legali delle associazioni ambientaliste: Carlo Pilia per il Movimento difesa del cittadino, Rosalia Pacifico per Amici della Terra e Zanda per il Wwf. Amici della Terra (cui si aggiungerà anche il Gruppo di intervento giuridico) ha chiesto danni morali alla collettività, patrimoniali e non per un milione di euro. Ma secondo il difensore Leonardo Filippi - che assiste Daniele Defendi, il dipendente della Sidra che ha eseguito il drenaggio - le associazioni non hanno diritto a partecipare al processo. «Non potevamo non esserci», ha detto invece il sindaco Emilio Floris attraverso il legale di parte civile Guido Manca-Bitti. Il 13 il Gup deciderà chi ammettere e chi chiudere fuori dalla porta del processo per il disastroso ripascimento. ■
Sono tredici gli imputati I pm Daniele Caria e Guido Pani hanno chiesto il rinvioa giudizio anche per Salvatore Pistis (geologo a capo dei lavori), Andrea Gardu (direttore dei lavori), Lorenzo Mulas, (responsabile del procedimento e coordinatore del progetto di salvaguardia), Piergiorgio Baita (presidente Cda Mantovani e rappresentante legale dell'Ati, che ha provvedutoal drenaggio e al ripascimento) e Daniele Defendi (dipendente della Sidra). La sabbia del fondo marino aveva caratteristiche mineralogiche e granulometriche diverse dal materiale previsto nel capitolato d'appalto. Per la Commissione di monitoraggio (Andrea Atzeni, Paolo Orrù, Giovanni Serra, Luigi Aschieri, Pistis e Gardu, indagati per falso ideologico) e al geologo che ha analizzato la draga, Antonello Gallon. Zirone, Gardu, Mulas e Marcello Vacca (amministratore della Sar.Co.Bit). |