Carbonia: Prende forma il primo museo del carbone Stefania Piredda L'Unione Sarda 16/11/2005
I telefoni degli uffici della miniera, gli strumenti di lavoro dei minatori, centinaia di fotografie inedite e poi documenti, certificati, capi di abbigliamento, buste paga. Giorno dopo giorno il museo della miniera sta prendendo forma, giorno dopo giorni gli anziani minatori e i loro parenti continuano a contattare e fornire preziosi reperti alle due antropologhe Maura Murru e Claudia Fenu che hanno accettato di prendere parte all'ambizioso progetto che porterà alla nascita del primo Centro italiano della cultura del carbone. «Oggi siamo convinte che questo progetto diventerà presto realtà - hanno detto le studiose durante l'ultimo incontro con chi sta in prima persona contribuendo alla raccolta dei "reperti" - ne siamo convinte grazie alla disponibilità che tante persone, durante questi mesi, ci hanno dimostrato». L'ultimo incontro, al quale ne seguiranno presto degli altri, è servito, come hanno spiegato «a fornire una visione globale delle modalità di svolgimento della campagna di acquisizione, evidenziando i risultati raggiunti e gli obiettivi ancora da conseguire». I presenti hanno potuto ammirare per primi immagini di oggetti e fotografie già schedati durante questi lunghi mesi in cui si è svolta la raccolta che ha chiamato a collaborare primi fra tutti gli anziani minatori che per tanti anni hanno lavorato nella miniera Serbariu, destinata oggi a ospitare il museo. Anziani minatori ma non solo. Tanti cittadini hanno rovistato nelle cantine e nelle soffitte rispolverando oggetti prima destinati al dimenticatoio e che invece troveranno spazio nelle vetrine del museo con tanto di nome e cognome della famiglia che li ha voluti mettere a disposizione continuando, ovviamente, a rimanerne proprietaria: «Grazie a queste persone -ha spiegato Maura Murru - siamo riuscite a recuperare un patrimonio culturale di indubbio rilievo, documentato da scritti, immagini, suoni e oggetti. Ma siamo certe che tanti altri cittadini hanno da mostrarci nuovo materiale». Per partecipare alla raccolta basta presentarsi (o telefonare) in biblioteca comunale dove si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per tuffarsi in questo importante progetto. Tutto questo impegno servirà a raccontare e a tramandare alle future generazioni la storia della città, quella dei suoi minatori, quella delle vicende che portarono alla chiusura della stessa miniera e alla lunga crisi che convinse tanti ad abbandonare il Sulcis alla ricerca di fortuna. Il giorno dell'inaugurazione del centro (fissata per dicembre) si avvicina, ma l'allestimento può costantemente essere arricchito con nuovi reperti: chi vuole collaborare, dunque, si faccia avanti.
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