PATRIMONIO ECCLESIASTICO - Taglio dei fondi, sono in pericolo anche i restauri nelle chiese Daniela Ghio Il Gazzettino (Venezia) 15 NOV 2005
Venezia Si annunciano tempi cupi per la Chiesa veneziana, almeno per quanto riguarda il restauro e la manutenzione delle chiese.
La nuova finanziaria taglia in generale i finanziamenti e su Venezia vengono cancellati i fondi per la Legge speciale. I soldi in realtà ci sono, ma sono assegnati alle opere previste nel finanziamento della Legge obiettivo e vengono concessi dal Cipe in base a precisi progetti.
Se l'amministrazione comunale si preoccupa per il proseguo delle opere di manutenzione e restauro del patrimonio monumentale e residenziale di Venezia, dei lavori di disinquinamento della laguna, dei progetti per la rivitalizzazione socio-economica della città, ancora di più preoccupato è il patriarcato veneziano: da due anni la Chiesa non percepisce alcun finanziamento diretto dalla Legge speciale, ma solo tramite il Comune.
«L'amministrazione comunale è l'unico interlocutore che riceverà dallo Stato i fondi da ripartire - spiega mons. Antonio Meneguolo, moderatore di Curia, delegato patriarcale per i Beni culturali ecclesiastici e vicario episcopale per gli affari economici -, mentre prima i soldi venivano destinati alle singole realtà. Il restauro delle chiese è a rischio perché dovrebbe essere ottenuto tramite il Comune, dalla quota che percepisce. Siamo in una situazione di difficoltà, ci sono lavori in sospeso e ben venti chiese che attendono restauri urgenti».
Nessun pericolo di interruzione per il restauro in corso del seminario, della curia patriarcale e della Basilica della Salute, garantiti da una precedente ripartizione, ma i prossimi interventi di recupero in programma potrebbero non iniziare mai, nonostante le urgenze. Mons. Meneguolo fa qualche esempio.
«L'abside della chiesa di Sant'Alvise è stata puntellata perché mancano i soldi per restaurarla - afferma il moderatore di Curia - e chissà per quanto tempo rimarrà in questo stato; la facciata della chiesa dei Gesuati scivola giù ma non possiamo fare nulla». Preoccupato della situazione mons. Meneguolo ha segnalato il problema al sindaco e ai comitati privati, facendo anche un dettagliato elenco delle emergenze.
«Il problema è grosso e radicale - continua mons. Meneguolo - Venezia ha bisogno di interventi speciali. E di restauri continui: la chiesa della Salute, ad esempio, era stata già restaurata alcuni anni fa, ma sono insorti problemi e bisogna rivedere il recupero. Altre realtà non sono mai state restaurate, come il palazzo patriarcale a San Marco: non era mai stato eseguito alcun lavoro dalla sua costruzione e aveva un urgente bisogno di rifacimento di tetto e cornicione e di sistemazione interna».
|