Contro la ventilata ipotesi di soppressione Matera "difende" la Soprintendenza Donato Mastrangelo 12-NOV-2005 la Gazzetta, Economia
Come un fulmine a del sereno. La notizia del paventato decreto di soppressione della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropolgico della Basilicata con sede a Matera, che verrebbe accorpata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio della Basilicata, con sede a Potenza, per via dei tagli del 5% alla spesa pubblica, previsti dalla Legge Finanziaria, ha lasciato di stucco l'intera comunità materana. Il provvedimento sarebbe già sul tavolo del Ministro ai Beni Culturali, on. Rocco Buttiglione. Una decisione che ha sollevato in primo luogo la contrarietà di tutto il personale della Soprintendenza perché quello dell'accorpa-mento ad altra sede sarebbe un danno enorme per l'intero territorio lucano e per la città dei Sassi, a pieno titolo nell'elenco del patrimonio mondiale dell'Umanità. Così mentre Lecce lo scorso anno ha chiesto ed ottenuto l'autonomia, in un colpo solo Matera rischia di vedere vanificati gli sforzi profusi negli ultimi anni a supporto del sistema dei beni culturali cittadini che, per il proprio pregio storico-artistico, hanno ormai assunto una valenza di respiro internazionale. La Soprintendenza a Matera consta di tre distinte sedi: Palazzo Sant'Agostino dove sono situati gli uffici della dirigenza, amministrativi, l'ufficio tecnico e l'ufficio stampa, Palazzo Lanfranchi, uno dei cuori pulsanti dell'arte e della cultura in città, sede del Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata e del Centro di documentazione: Catalogo delle opere d'arte, Fototeca e Biblioteca) e la sede della Zona Paip che ospita invece il Laboratorio di Restauro. Insomma a Matera sono tutti d'accordo nel fare rilevare che quella della città dei Sassi, è una Soprintendenza "modello" del Mezzogiorno e la sua soppressione andrebbe nella direzione opposta al lavoro di tutela e valorizzazione de) patrimonio storico-artistico. Tante le iniziative attuate dall'anno della istituzione (1971). Dagli eventi artistici di portata nazionale ed internazionale, attraverso la promozione di mostre e convegni, anche con la collaborazione di Istituti Italiani di Cultura, tra cui quelli di Berlino, Atene, Francoforte, ad fiore all'occhiello come quello relativo alla catalogazione delle opere d'arte presenti sull'intero territorio regionale. Matera è una delle poche Soprintendenze d'Italia ad avere un catalogo generale delle opere d'arte aggiornato costantemente. «La logica con la quale la nuova impostazione organizzativa nata nel 2004 e via via proseguita con ulteriori provvedimenti - si legge nella lettera dei dipendenti inviata a parlamentari materani ed istituzioni regionali, provinciali e del Comune, oltre che ai segreta-ri politici dei partiti ed ai sindacati - ha mostrato evidenti segni di incoerenza, moltiplicando come i pani e i pesci nuove soprintendenze quale ricompensa a quei tenitori elettorali particolarmente generosi. Salvo poi, come nel nostro caso, praticare un intervento di chirurgia amministrativa per ripristinare presunti equilibri economico-finanziario. Si passa così la spugna sulla storia di una realtà, lunga e consolidata, costruita anno dopo anno con l'impegno di tutti coloro che hanno offerto il proprio contributo di passione professionale per il lavoro svolto sul territorio, difficile, ma ricco, attenti custodi di tesori, tutelati e valorizzati con competenza, per affermare e rinsaldare una stagione di neocentralismo regionale. Per tali ragioni - proseguono i dipendenti respingiamo con fermezza tale proposito, facendo appello ad un autorevole vostro intervento, fermo ed immediato, affinché l'ordita trama che vede ulteriormente arretrare Matera su posizioni marginali, non sia una mortificazione ulteriore che si aggiunge oggi sulla intera collettività già abbattuta da altre emergenze produttive». Sul problema interviene anche il presidente di Confindustria Matera per rilevare che in tutti questi anni «la collettività materana ha profuso un grande sforzo per ricostruire una rinnovata identità partendo dalla valorizzazione del proprio patrimonio storico, artistico, culturale e naturale. In questo processo, il presidio della Soprintendenza ha rappresentato una "garanzia" per la salvaguardia della qualità dei processi di recupero. La sciagurata idea di chiudere la sede materana della stessa, dunque, rappresenterebbe uno schiaffo all'intera società civile della nostra provincia». Le dichiarazioni di Moramarco si chiudono con una provocazione. «Confindustria Matera è pronta ad ospitare a Matera il Ministro Buttiglione perché sog- giorni nella nostra terra per una settimana intera, in modo che possa cogliere con la giusta profondità la portata storica e culturale del nostro territorio e perché lui, uomo di profonda cultura, possa comprendere che le "ragioni della storia" hanno diritto di precedenza rispetto alle "ragioni di cassa"».
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