FIRENZE: La paralisi dell'Archeologico Mara Amorevoli DOMENICA 13 NOVEMBRE 2005 FIRENZE CRONACA LA REPUBBLICA \
E ' il secondo museo egizio d'Italia, ma è considerato una Cenerentola: il ministero non investe nel rilancio
Organico alL 'osso e capolavori nei depositi: ' 'Roma ci snobba '
E' IL secondo museo egizio più importante d'Italia, dopo quello di Torino. E il primo per i capolavori del collezionismo mediceo-lorenese di arte greca, etrusca e romana. Centinaia di pezzi e reperti di straordinaria bellezza custoditi in gran parte nei depositi, in attesa della più volte annunciata rinascita del Museo archeologico nazionale di Firenze, il museo di via della Colonna è da sempre la Cenerentola dei musei fiorentini, visitato da circa 50 mila visitatori all'anno contro gli oltre 1 milione di Uffizi e Accademia, sia pure meta irrinun-ciabile per numerosi gruppi di scolaresche. Finanziamenti ridotti all’osso, personale sotto organico del 20 per cento, creano problemi di gestione, paralizzando la valorizzazione di un patrimonio d'arte unico al mondo. Perché, ad esempio, non allungare l'orario almeno nei fine settimana per catturare i visitatori dei giorni festivi? «Questione di numeri — risponde il soprintendente Carlotta Cianferoni — ci sono esigenze del personale che non permettono di coprire l'orario. Su 39 custodi, oltre 12 precari, una buona parte sono part-time e non lavorano né il sabato né la domenica. Inoltre chi lavora la domenica, non può superare per contratto la quotadel50percentodifestivila-vorativi su72giorni all'anno. Ave- vo provato a cambiare l'orario, per aprire tutto il giorno la domenica e mettere un giorno di chiusura come gli altri musei, ma le turnazioni sono risultate impossibili». I responsabili sindacali puntano il dito sulle assunzioni bloccate, sul sottorganico. Ma anche su una gestione poco razionale. «La verità è che in questi anni il ministero non ha mosso un dito benché da anni vengano sollecitati i lavori di restauro interni al museo — dice Enzo Felici ani della Uil — Non c'è interesse, basta pensare che finora non era a norma e priva di telecamere la stazione di guardia, come hanno tutti i musei moderni. In estate non c'erano i soldi persino per far funzionare l'aria condizionata». Giulietta Oberosler della Cgil aggiunge: «Mancano i fondi per il riallestimento globale del museo, laverà arma vincente per ridargli vita». Eppure il soprintendente Cianferoni rilancia: «Abbiamo da poco riaperto il laboratorio di restauro e a primavera riapriremo completamente riallestito il secondo piano, con una parte delle collezioni medicee, con il materiale greco, etrusco e romano». Qualcosa riparte, ma chissà quanto si dovrà aspettare per il restauro dei locali su Piazza SS. Annunziata, chiusi dai tempi dell'exploit dei "Bronzi di Riace", destinati ad ospitare una caffetteria e bookshop.
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