Muti: sui tagli al Fus non siamo rompiscatole. «Noi musicisti difendiamo la cultura» 14 NOV 2005 CORRIERE DELLA SERA
LEGNAGO (Verona) — Con riconoscenza, stima e una venatura di gioia e di commozione, ieri la città natale del compositore Antonio Salieri ha consegnato le chiavi nelle mani di Riccardo Muti: la cittadinanza onoraria, un riconoscimento importante per la storia e la realtà di Legnago. «Perché Muti — spiega il sindaco Silvio Gandini — ha dato un contributo eccezionale alla riscoperta e alla valorizzazione dell'opera di Salieri nel panorama della musica internazionale proponendo Europa riconosciuta lo scorso 7 dicembre alla Scala, mettendo anche in evidenza le doti morali e umane misconosciute del musicista accusato ingiustamente di essere stato invidioso di Mozart». Muti, ringraziando, ricorda la figura di Salieri «le cui composizioni sono conservate a Vienna, capitale mondiale della musica, musicista per musicisti, di singolare sapienza strumentale e di audacia per le parti vocali». Il maestro cita gli allievi di Salieri, Schubert, Be-ethoven e Liszt, sottolinea il suo lato religioso e generoso anche con il figlio di Mozart. Muti affronta poi il tema caldo dei tagli del Fus e dichiara di essersi sempre battuto per la cultura sin dal '68, quando ventisettenne diventò direttore musicale del Maggio fiorentino. «Smettiamola di considerare i musicisti dei rompiscatole — afferma —. Guardiamo alla nostra storia che è ricca di cultura e di arte. Dopo la protesta è il momento di ricominciare, partendo dalla scuola dove bisogna insegnare la musica, la spina dorsale del nostro Paese. Tranne qualche eccezione, i nostri uomini di governo non sanno nulla. Ma tutti, di destra o di sinistra, abbiamo bisogno di teatro e di cultura, di cibarci della musica come Antonio Salieri ci ha insegnato. Anche la Chiesa, e il Papa è un formidabile musicista, dovrebbe riproporre la musica sacra tradizionale».
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