Civitella: Parco archeologico abbandonato 13-NOV-2005 Il Centro
I gestori: i nostri progetti bloccati dalla Sovrintendenza Quando la Civitella riusciva ad attirare sul colle migliaia di persone grazie alle serate in musica dello Stellano e ai numerosi spettacoli di qualità organizzati nello scenario mozzafiato dell'anfiteatro romano. Ma di tutto questo è rimasto davvero ben poco. Anzi quasi nulla considerando che alla pessima immagine esterna corrisponde un immobilismo preoccupante in termini di iniziative culturali e non, da allestire con il marchio della Civitella apprezzato ormai a livello nazionale ed internazionale.
Così l'invidiabile struttura archeologica viene utilizzata soltanto dai cittadini per brevi passeggiate sul terrazzo belvedere e dai cani randagi che scorrazzano in zona. Una stonatura bella e buona se si pensa ai propositi carichi di entusiasmo sbandierati alla vigilia dall'entourage della Civitella e dagli amministratori locali. A tal proposito dov'è finito il progetto per la costituzione di una società mista in grado di far compiere l'atteso salto di qualità al complesso museale teatino9 Aspettando risposte in questo senso, il dito viene puntato sull'operato di Ar-chippe srl, la società acquistata dalla Gamma Communica-tion di Chieti che da circa un anno e mezzo gestisce gli spazi interni ed esterni della Civitella. Si difende Pierluigi D'Angelo, responsabile di Ar-chippe, che non nasconde il suo malumore attuale, annunciando pepate dichiarazioni nel corso della conferenza stampa convocata per la prossima settimana.
«Vorremmo finalmente riuscire a fare impresa alla Civitella. Un qualcosa che ci viene ostacolato dal momento del nostro insediamento. Di certo», afferma D'Angelo, «non abbiamo investito migliaia di euro per curare i giardini del parco archeologico, cosa che peraltro facciamo ogni mese con una ditta specializzata esterna». In-somma sono ben altri i problemi lamentati da Archippe che sembrano avere, secondo il titolare della Gamma, precisi responsabili.
«Stiamo combattendo da tempo con la dirigenza del museo che imbriglia la nostra vocazione imprenditoriale. Siamo concessionari», incalza D'Angelo, «dì un bene in cui non ci sono servizi che non possiamo neanche creare». Poi D'Angelo ricorda gli eventi portati alla Civitella. «Le manifestazioni organizzate in poco più di dodici mesi sono sotto gli occhi della città. Per non parlare del cartellone di livello assoluto approntato per l'estate 2005 con artisti sbarcati a Chieti dopo tour mondiali. Tutti appuntamenti a carico di Archippe», precisa D'Angelo, «ad eccezione di un piccolo contributo per la programmazione estiva». Per questo Archippe si dice vittima dì una paralisi burocratica che si riflette in negativo sull'offerta della Civitella. «Addirittura», conclude D' Angelo, «avevamo pronto il progetto di copertura della piazzetta Di Resta messo di punto in bianco da parte. Purtroppo lavoriamo in un clima di guerra continua». Jari Orsini
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