AFFARI DI STATO Castel Sant'Angelo? Una banlieue (r. c.) www.ilmanifesto.it, 11/11/2005
Abbiamo segnalato su questo giornale l'ultima puntata della saga «vendita delle case di pregio a Roma», con l'inedita irruzione di due singoli immobili - siti a Colle Oppio a Roma, indicati con strada e numero civico - nella legge finanziaria dello stato: due immobili messi in vendita come «pregiati», dichiarati «non pregiati» dalla magistratura amministrativa e ritirati dalla vendita con (decreto)legge dello stato.
Ma il catalogo degli orrori e degli errori non finisce qui. Cominciamo da un errore nostro, che ci è stato giustamente rimproverato: non tutti gli inquilini sono vip, privilegiati, sfrontati come quelli in questione, che hanno incarichi importanti nello stesso ente dal quale comprano le case o nello stesso tribunale che decide sulla compravendita. Molti hanno redditi normali, in quelle case sono arrivati quando il centro storico non era affatto ambito e alla vista sul Colosseo era preferita la villetta unifamiliare in semiperiferia. Non vogliono speculare ma amano il posto in cui da anni vivono storie, affetti, nascite, lutti. Ma molti di loro non possono comprare al prezzo «di pregio».
Forse tra l'ingiustizia di vendere a prezzi sproporzionatamente bassi rispetto al mercato e l'ingiustizia di mettere la casa all'asta con l'inquilino dentro, l'unica cosa giusta da fare sarebbe non vendere affatto. Proseguiamo con gli orrori.
Tra questi la risposta data ieri dal ministero dell'economia ai deputati che chiedevano conto di altre valutazioni-choc dei prezzi di vendita delle case Inps, in particolare alcuni stabili siti in Roma, in piazza Adriana, via Crescenzio e piazza Cavour. Per chi non conoscesse Roma: siamo affacciati sul Palazzaccio (di giustizia) e su Castel Sant'Angelo, a ridosso del rinomato quartiere Prati e a uno sputo da piazza San Pietro. Bene, l'Economia ci informa che: 1) queste strade e piazze «non rientrano nel centro storico di Roma»; 2) «le zone non risultano pregiate»; 3) le abitazioni in questione non sono prevalentemente di lusso. Il tutto ai sensi della legge tot comma tot: la burocrazia applicata al mercato immobiliare sa essere molto precisa, ma non per questo meno stupida.
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