Fus reintegrato, ma di 85 milioni: protestano tutti Concerto di lotta domani alla Scala R. S. Venerdì 11 Novembre 2005 Il Messaggero
LA risposta del Governo alle veementi proteste del mondo della Cultura e dello Spettacolo (artisti, tecnici, produttori, amministratori pubblici e privati, lavoratori in genere, sindacati) contro i tagli comminati al settore dalla legge Finanziaria, è arrivata con il maxiemendamento che va ora alla discussione parlamentare. Il testo del provvedimento reintrega il Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) di circa 85 milioni di euro per il 2006, portando la cifra complessiva a 385 milioni. Restano comunque invariati i tagli previsti per il 2007 e per il 2008. La decurtazione attuale, a conti fatti, è di circa 80 milioni rispetto ai fondi del 2005. Un colpo insostenibile, se pensiamo che per riportare il Fus ai livelli dello scorso anno occorrerebbero 165 milioni. «Bene il reintregro al Fus ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Rocco Buttiglione . Ma che facciamo con i musei? Quali chiudiamo? E con il Palatino che sta smottando? È necessario fare uno sforzo anche per il settore delle spese di funzionamento e per il patrimonio archeologico, architettonico, museale e archivistico». Pronte e indignate le reazioni dell’ambiente. A Milano, concerto straordinario e gratuito dell’Orchestra della Scala, domani stesso, per dire no alla penalizzazione inflitta alla Cultura. Sul podio, il direttore norvegese Arild Remmereit. In programma, oltre alla settima sinfonia di Beethoven, brani non certo scelti a caso: Patria oppressa dal Macbeth di Verdi e il Coro a bocca chiusa dalla Madama Butterfly di Puccini. Chiusura co n il Va’ pensiero dal Nabucco. Poi, presidio di fronte al Piccolo Teatro e, in previsione della tradizionale inaugurazione scaligera del 7 dicembre, l’annuncio di una manifestazione ad hoc. «Per la cultura nel nostro Paese una situazione peggiore non potrebbe esistere», commentano i sindacati. Il ministro Buttiglione, che ha parlato ieri, in alcune dichiarazioni, di un reintregro al Fus di 102 milioni, spera evidentemente in altri recuperi. Ma la strada per il ripristino dei valori del 2005 appare quantomeno in salita, se non del tutto impraticabile. E l’allarme rosso che scuote l’intero settore è di conseguenza, giustificatissimo.
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