Le perplessità della Corte dei conti: Finanziaria 2005, entrate smarrite di Antonio G. Paladino ItaliaOggi - Numero 247, pag. 36 del 18/10/2005
Dismissioni immobiliari e studi di settore inferiori alle attese
Gli interventi sulle maggiori entrate della Finanziaria 2005, destano ´perplessità' ai giudici della Corte dei conti, soprattutto per quanto riguarda le dismissioni immobiliari, che stentano a decollare, e per la revisione e l'estensione degli studi di settore ai soggetti in contabilità ordinaria. C'è comunque da osservare che è molto probabile che le somme scaturenti dal condono edilizio raggiungano la soglia attesa di oltre duemila euro. Un primo bilancio agro-dolce questo che la Corte dei conti ha rassegnato in appendice alla recente relazione sugli esiti dell'audizione sulla Finanziaria (si veda ItaliaOggi del 14 e 15 ottobre 2005) e che ha voluto dedicare agli effetti delle specifiche misure di entrata previste dalla manovra 2005. La Corte ha ritenuto ancora possibili gli effetti della Finanziaria dell'anno scorso, solo però a condizione di applicare più incisivamente la norma sugli studi di settore e di scoraggiare il ricorso al ´nero' nel settore immobiliare grazie agli incroci con le banche dati oggi esistenti. Le maggiori entrate che la legge finanziaria prevista per quest'anno aveva indicato (poco più di 16 mila milioni di euro) erano attese infatti per il 44% dalle dismissioni di immobili (7 milioni) e strade (3 milioni) e per il 22% dalla ´manutenzione straordinaria' degli studi di settore. In più, il 7% della somma prevista doveva essere raggiunto dagli inasprimenti decretati per gli importi fissi di una serie di tributi indiretti, quali l'imposta di registro, di bollo, così come un maggior gettito era atteso dal recupero della massa sommersa nel settore degli immobili (circa 600 milioni di euro). Ora, rileva la Corte, ´si impone una riconsiderazione dei dati disponibili', in particolare sulle dismissioni immobiliari e l'allargamento della platea dei destinatari degli studi di settore. Sul piano delle dismissioni, risulta accreditato nei primi nove mesi del corrente anno, solo un importo di 592 milioni, a titolo di ´prezzo differito' delle precedenti cartolarizzazioni. Si aggiunga che sembra da escludersi che a breve possa concretizzarsi la cessione delle strade. Né sembra migliorare la situazione sul versante Scip 3, ´che tuttora stenta a decollare'; operazione questa che peraltro, rileva la Corte, vedrebbe riassegnati i proventi non a riduzione del deficit, bensì per spese del ministero della difesa.
Sul piano della revisione degli studi di settore, si deve sottolineare che l'amministrazione ´continua a escludere' la possibilità di rilevare ex post gli effetti finanziari aggiuntivi dell'applicazione di questi. Tuttavia, si legge nella relazione, da una prima mappatura dei versamenti dell'autotassazione di giugno/luglio 2005 (sia a titolo di acconto che di saldo) effettuata in base ai codici tributo, sembrerebbe che a seguito della revisione degli studi, sarebbero diminuiti i soggetti congrui e che di conseguenza sarebbe aumentato il numero dei soggetti che si sono adeguati ai parametri, con ovvi riflessi in relazione al maggior gettito, ad oggi però ancora non quantificabile. Sul versante dell'emersione del sommerso nel settore immobiliare, non ci sono dati per poter effettuare delle valutazioni. C'è da dire che però anche se presenti non porterebbero elementi significativi in quanto legati ai soli controlli sulla registrazione dei contratti locativi, mentre tarda a concretizzarsi, per gli interventi fatti dal garante della privacy, l'acquisizione telematica da parte dell'Agenzia delle entrate delle informazioni già trasmesse sin dal 1979 alle autorità di polizia. Un piccolo raggio di sole comunque sembra arrivare dalle conferme che sembrano realizzarsi in termini di somme derivanti dal condono edilizio. Al 30 settembre infatti, sul relativo capitolo risultano 1.653 miliardi, di cui lo si ricordi, 944 milioni versati a gennaio presso le Poste sono contabilizzazioni che vanno riferiti ai conti 2004. Ma se i versamenti relativi alla seconda rata, circa 500 milioni, dovessero essere confermati con la terza delle rate previste, ecco che il gettito auspicato (2,2 miliardi) potrebbe, seppur di poco, essere realizzato. La medicina a questo primo bilancio degli effetti delle misure di entrata della finanziaria può essere costituita dall'applicazione più incisiva degli studi di settore e dagli effetti di dissuasione e di repressione legati alla possibilità di effettuare incroci con banche dati nel settore immobiliare.
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