Direttiva Bolkestein: rivoluzione nei servizi professionali www.edilportale.it
Architetti e ingegneri italiani temono la concorrenza straniera a costi inferiori e il dumping sociale ---------------------------------------------------------------- 03/11/2005 - La direttiva Bolkestein, che prende il nome dall’ex commissario europeo che l’ha proposta nel 2004, punta a liberalizzare i servizi all’interno dell’Unione europea, e ha suscitato forti polemiche in merito al suo campo di applicazione e al principio del paese d’origine.
Secondo la direttiva, chi fornisce un servizio è soggetto alla normativa del proprio Stato di provenienza, anche quando opera in un Paese diverso. Contro questa possibilità si sono schierati i professionisti, preoccupati della concorrenza straniera a basso costo e del dumping sociale.
La direttiva, allo scopo di agevolare la libera circolazione dei servizi in Europa, semplifica le procedure per consentire alle imprese di servizi di operare fuori dal proprio Paese e prevede l’istituzione di uno sportello unico.
Le nuove norme si applicherebbero a tantissimi tipi di servizi, compresi quelli degli architetti, degli ingegneri e delle agenzie immobiliari.
Gli architetti però non dovrebbero sottostare al principio del paese d’origine, in virtù della direttiva sulle qualifiche professionali che disciplina già questo aspetto.
Per gli ingegneri, invece, non esiste una norma che regoli lo svolgimento della professione in un Paese diverso. Questo potrebbe indurre gli stranieri a derogare alle tariffe italiane e a non sottostare agli obblighi di formazione e di iscrizione agli Ordini professionali.
La direttiva Bolkestein inciderebbe anche sulle tariffe professionali: non è ancora chiaro se si dovranno applicare quelle del paese d’origine o del paese in cui i servizi vengono prestati e quale sarebbe il metodo di calcolo da applicare, che è molto diverso da Paese a Paese.
Sono esclusi dalla direttiva i servizi pubblici e i servizi pubblici di interesse economico generale, come quelli audiovisivi, postali, idrici ed elettrici, anche se il partito popolare mira ad includere nella direttiva anche il secondo tipo di servizi.
Nella terza settimana di novembre, la commissione Mercato Interno del Parlamento europeo voterà gli emendamenti presentati, mentre a gennaio la direttiva sarà discussa dal Parlamento in sessione plenaria.
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