L'ipotesi di accorpamento della Soprintendenza: uno scippo a Matera La Gazzetta del Mezzogiorno(Basilicata) 07/11/2005
L'ipotesi di soppressione della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Matera, che verrebbe accorpata alla Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio, sta suscitando numerose prese di posizione. La questione, secondo Francesco Paolo Di Pede, capogruppo di Forza Italia al Comune, «nasconde un'operazione secondo la quale si viene ad eliminare da Matera uno dei pochi, se non l'unico, ufficio a valenza regionale. La Soprintendenza, la cui competenza si estende sull'intera regione, ha sede non a caso nella città dei Sassi, luogo di grande cultura, contemporaneamente alla Soprintendenza di Potenza. Oggi, invece, si vuole far perdere alla sede di Matera la propria identità divenendo di fatto una sede periferica, e ciò tra l'indifferenza della classe politica regionale di centrosinistra, che non si accorge di un ulteriore scippo a vantaggio di una sempre più opprimente logica di accentramento». Anche Domenico Bartucci e Michele Casino, consiglieri comunali di Forza Italia, dicono che la sede materana non deve essere soppressa, sollecitazione espressa in un incontro tenutosi a Potenza alla presenza del consigliere regionale Cosimo Latronico e del senatore Egidio Ponzo. Il Comitato per gli interessi del cittadino, con il presidente Francesco Paolo Schiuma, «definisce «incomprensibile, fuori da ogni logica e allo stesso tempo strumentale l'ipotesi di soppressione. Cosa c'entrano le funzioni e le esperienze portate avanti in questi anni dalla sede di Matera con le competenze della Soprintendenza al paesaggio di Potenza? Arte e ambiente sono due realtà diverse». Il dubbio, dice Schiuma, «è che si vogliano soddisfare le esigenze o le ambizioni di qualcuno che voglia far carriera stando seduto su una poltrona fatta ad arte, con i beni culturali e quelli del paesaggio. È un disegno scellerato, che va fermato».
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