NOTO Contestato il provvedimento regionale di concessione per le ricerche di idrocarburi. Corale no alle trivellazioni Carmela Modica Gazzetta del Sud, 6 novembre 2005
Nella città del barocco, oltre mille persone in corteo
NOTO - Hanno sfilato più di mille per le via della città contro le trivellazioni nel Val di Noto. Per un'intera giornata, la "capitale" del Barocco si è trasformata nel centro propulsore della lotta per una tutela a 360 gradi del territorio del "Sudest" dell'Isola. Hanno aderito alla manifestazione la Federazione Provinciale dei Verdi, i circoli Arci della provincia, l'Ente Fauna Siciliana, Greenpeace di Catania e Siracusa, l'associazione Acquanuveva, Italia Nostra, Legambiente, l'associazione "II Ramarro" di Calta-girone, Agire Solidale, Wwf di Catania e Siracusa, Pro Loco di Rosolini, Avola, Noto, Siciliantagonista, Fuo-ridalghetto, Comitato stop-trivellazioni e inoltre i Comitati contro le trivellazioni di Comiso, Ragusa, Caltagirone, Pachino, Por-topalo, Catania, Rosolini, Avola, Noto, e inoltre il presidente della Provincia Regionale, i sindaci di Roso-lini, Modica e di altri comuni interessati, oltre ai rappresentati dei diversi partiti e dei sindacati, agli operatori turistici. La giornata di mobilitazione regionale si è articolata in tre momenti: alle 9,30 è partito il corteo dalla Villa Comunale ed è sfilato per via Principe di Piemonte, via Maiore, via La Rosa, corso Vittorio Emanuele e piazza Municipio. Alle 15 si è tenuto un incontro operativo presso il Centro Giovanile "Teresa Schemmari" con le associazioni ambientalistiche e culturali e alle 20 un dibattito pubblico ha chiuso la giornata di protesta dopo la proiezione del video "Nero di Sicilia" prodotto da La7. Il provvedimento contestato è stato rilasciato dalla Regione il 31 marzo del 2004 per concedere alla compagnia texana Panther Resources Corporation la concessione per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in un territorio di 74 ettari nei territori dove insistono città comprese nella lista dell' Unesco come patrimonio universale dell'umanità, lungo il fiume Tel-laro e sui versanti degli Iblei dove sono presenti beni naturalistici, sorgenti d’acqua, cave, boschi, grotte, riserve naturali, siti d'importanza comunitaria (i cosiddetti "sic"), zone di protezione speciale, assieme al nostro patrimonio storico e paesaggistico, come muri a secco, masserie, palmenti, mulini ad acqua, edicole votive. «Resistere: ecco cosa resta da fare, per tutti i cittadini siciliani che ancora non riescono a rassegnarsi all'idea di vedere aggredito il loro territorio naturale, con la promessa di creazione di pochi posti di lavoro e di un'economia che palesemente mal si concilia con le caratteristiche naturali ed artistiche della Sicilia», affermano i rappresentanti dei comitati. «Questa manifestazione - aggiungono - vuole essere un segno ed una conferma: per non arrendersi al mostro nero e cominciare a ripensare la Sicilia ed il suo futuro. Da un anno e mezzo cerchiamo disperatamente di opporci con tutte le nostre forze a questo scempio ambientale ed e-conomico. Turismo, agricoltura, allevamento e tutti ì cittadini siciliani dell'area interessata sono in serio pericolo».
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