La video-arte conquista un posto nel museo Ludovico Pratesi la Repubblica affari finanza, 7 novembre 2005
Una mostra a Siena conferma la capacità delle installazioni più innovative di essere 'assimilate' ai classici
La videoarte conquista il museo, che la celebra come una delle forme d'arte più interessanti del terzo millennio per la sua capacità di trasmettere al pubblico emozioni forti e coinvolgenti. Per raccontare la storia di questa espressione artistica così diffusa sulla scena internazionale il Palazzo delle Papesse di Siena le ha dedicato la mostra Guardami. Percezione del video aperta fino all'8 gennaio. Curata da Lorenzo Fusi, la rassegna riunisce i video di 26 artisti di diverse generazioni, selezionati per analizzare le possibilità di percepire un'opera d'arte in movimento. «L'intento di questa mostra -spiega Fusi - è di illustrare i diversi tipi di sollecitazione sensoriale provocate dai video d'arte». Niente immagini spettacolari ma video di carattere più concettuale, necessari per illustrare l'evoluzione di questo linguaggio, in un percorso dalle opere su monitor alle installazioni multimediali. Un labirinto di immagini, suoni e colori dove in ogni stanza è esposto un solo lavoro per invitare il pubblico ad interagire con l'opera. Non possono mancare i lavori dei maestri storici della videoarte, come il coreano Nam June Paik, presente alle Papesse con l'installazione One candle basata sul dialogo tra l'oggetto reale (in questo caso una candela accesa) e i proiettori che ne rimandano l'immagine scomposta sulle pareti. Un altro gigante della videoarte, l'americano Bruce Naumann, è rappresentato da due opere degli anni Sessanta, Bouncing in the Corner n.1 e Walk in Contrapposto, che analizzano i movimenti del corpo umano, mentre l'altro statunitense Gary Hill espone Hole in the wall, un 'installazione capace di interpretare lo spazio architettonico in maniera assai suggestiva. Opere fondamentali che il curatore ha voluto mettere a confronto con i linguaggi più dinamici di artisti delle ultime generazioni, come l'inglese Gillian Wearing, autrice di Sacha and Mum, video dedicato all'amore tra madre e figlia, e l'italiano Giovanni Ozzola, che ha realizzato per l'occasione Al cuor non si comanda, videoinstallazione caratterizzata da un forte cromatismo. Notevole il lavoro di Bill Viola The Greeting, raffinata rivisitazione in chiave contemporanea di un capolavoro della pittura manierista toscana, la Vìsitazione del Pontormo conservata nella Pieve di Carmignano. Un'opera che rimanda a Latitude, video dell'inglese David Cotterrell dedicato ad una traversata in mare aperto ad opera del capitano Blight, quello dell'Ammutinamento del Bounty. La relazione tra videoarte e disegno animato è affidata ad artisti di generazioni diverse: il sudafricano William Kentridge con i suoi disegni dalle tinte scure e intense, e le italiane Marzia Migliora ed Elisa Sighicelli, che hanno realizzato Pìtfall, dal forte sapore teatrale. Di impatto il lavoro di Tony Oursler, che anima delle semplici sfere con proiezioni di occhi umani in movimento, mentre il gruppo Studio Azzurro conferma la sua posizione di leader nell'ambito delle installazioni interattive con l'opera Tavoli, Perché queste mani mi toccano? Infine, una menzione speciale va ai canadesi Janet Cardiff & Georges Bures Miller, autori di "Playhouse" che ripropone al visitatore l'esperienza di un'opera lirica vista dal loggione, con risultati sorprendenti.
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