'PONTE DI MESSINA: Il contratto Impregilo va sospeso' ' FERRUCCIO SANSA LA REPUBBLICA SABATO 5 NOVEMBRE 2005
I pm milanesi hanno in mano un fascicolo per falso in bilancio e false comunicazioni sociali. A Roma primi interrogatori
Mozione dell 'Unione al Senato. In arrivo nuove indagini
MILANO — Sospendere il contratto con Impregilo prima che lo Stato debba pagare una penale da quasi mezzo miliardo di euro. All'indomani delle rivelazioni sull'inchiesta della Procura di Monza relativa alla gara d'appalto per il ponte sullo Stretto, l'Unione scende in campo con una richiesta: non firmareil contratto definitivo per la maxi-opera da 3,88 miliardi di euro finché non saranno superati i nodi contestati. La mozione è stata firmata dai capigruppo dell'opposizione nella commissione Lavori Pubblici: Luigi Zanda (DI), Paolo Brutti (Ds), Mauro Fabris (Udeur). Hanno aderito anche i senatori Luigi Malabarba (Rifondazione) e Gianfranco Pagliarulo (Comunisti Italiani). Nel documento i parlamentari chiedono di «escludere il rischio di pagamento di penali fino all'approvazione del progetto definitivo». L'Unione punta il dito sulla penale prevista: il 10% del valore dell'opera (388 milioni, quindi) più le spese già sostenute dal generai contractor. Lo Stato sarà costretto a pagare qualora recedesse dopo la firma definitiva del contratto prevista per il2006. Manon solo. L'Unione chiede anche di «riferire in Parlamento qualsiasi decisione sugli elementi costitutivi del contratto, per rendere pubbliche e trasparenti le procedure sull'appalto del ponte sospeso più lungo al mondo». Una richiesta che nasce anche dalle indagini compiute dai pm di Monza Walter Mapelli e Antonio Pizzi. Dalle intercettazioni, infatti, sarebbe emersa una conversazione tra l'allora presidente di Impregilo, Paolo Savona, e l'economista Carlo Pelanda. «La gara per il ponte la vincerà Impregilo», avrebbe affermato Pelanda, sostenendo di aver ricevuto assicurazioni in tal senso dal senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri (che ieri ha negato). Una telefonata risalente all'estate 2004, un anno prima dell'aggiudicazione della gara. Pelanda, sentito dagli inquirenti, avrebbe ammesso di aver parlato del ponte con Dell'Utri. Ma ha respinto le accuse: «Impregilo era la società più forte, normale quindi che prevedessimo la sua vittoria nella gara». Ma la registrazione potrebbe ridare fiato alle polemiche sulle intercettazioni. Per evitarlo gli inquirenti lombardi hanno diffuso una nota: «La Procura di Monza — è scritto nel comunicato — in merito alle indagini in corso sulla gara di appalto per la costruzione del ponte sullo Stretto precisa di aver agito e di continuare ad agire nell'osservanza della più stretta legalità e di non aver chiesto autorizzazioni o comunque eseguito intercettazioni su utenze di pertinenza di parlamentari della Repubblica». Intanto i pm di Monza starebbero pensando anche di sentire i vertici della Consob (come persone informate sui fatti) in merito, forse, alle indagini che l'autorità di controllo sta compiendo sul titolo Impregilo. Gli atti relativi alle intercettazioni saranno acquisiti dalla Procura di Roma che sta già indagando sul ponte. Proprio ieri il procuratore aggiunto Italo Ormanni e il pm Adriano Iasillo hanno sentito Raffaele Ventresca, funzionario del ministero dell'Ambiente. Ventresca è stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti nell'ambito della tranche dell'indagine che riguarda l'impatto ambientale del ponte. Due funzionari sono già indagati. Ma i pm romani hanno anche aperto un fascicolo per turbativa d'asta. Al centro delle indagini ilruolo svolto nella gara da una società di Montreal.
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