Piove sull'arte, il Comune: uno scandalo Cristiano Tarsia Il Mattino 5/11/2005
«Lunedì iniziamo le riparazioni dell'opera di Kounellis. Purtroppo dei guasti al metrò dell'arte l'ho saputo soltanto leggendo il Mattino. Nessuno mi ha avvisato: né Metronapoli, né la Metropolitana di Napoli, né il personale del Comune. Mi sembra strano». Il vicesindaco Rocco Papa da anni segue la realizzazione della linea 1. Conosce vita, morte e miracoli del metrò. «Pensavo di conoscerli -scherza - quello che è successo è grave, perché al di là dell'accaduto, non è tollerabile l'inerzia. Si è perso un sacco di tempo per capire chi doveva intervenire e nessuno è intervenuto, incredibile». Lunedì invece l'opera di Kounellis verrà messa a posto, restaurati pezzi di lamiere, trenini e scarpe. «Aggiungo, ci teniamo molto al metrò - continua il vicesindaco - e siamo intervenuti non appena abbiamo saputo la notizia. Poi chi pagherà i lavori sarà un problema secondario. E però devo ammettere che a questo punto bisogna intervenire con più decisione. Dobbiamo fare in modo che il metrò diventi un museo, e sia trattato come tale, anche se atipico. Non possono succedere più cose simili. Ci sono 100 opere d'arte nelle stazioni, non è più solo un discorso culturale ma anche turistico e soprattutto economico». Diversi i passi che Palazzo San Giacomo muoverà per arrivare alla creazione del museo-metrò. Innanzitutto nei prossimi giorni verrà firmata una convenzione con l'Accademia delle Belle Arti. «Ci siamo incontrati più volte - spiega Rocco Papa - si cureranno loro del restauro e della manutenzione delle opere d'arte. Un vantaggio per noi, che non spendiamo molto, e per loro, visto che i ragazzi potranno lavorare sul campo». Infine la decisione di nominare un responsabile o comunque una commissione che si occupi del museo. «Ne devo parlare con la mia collega alla cultura, Raffaele Furfaro. L'obiettivo deve essere quello di creare un vero e proprio museo, a partire dalla catalogazione delle opere. Un ente, come una fondazione, che si occupi di tutti gli aspetti museali, dalla manutenzione alla promozione». Non solo arte, sulla linea 1. Diverse sono le disfunzioni, a detta degli utenti, dei treni della tratta Piscinola-Dante. Ad esempio, spiega un utente, Luigi De Rosa, «per numerosi ipovedenti e non, è molto richioso scendere i gradini delle stazioni (Vanvitelli, Collana ecc) in quanto questi sono tutti di colore grigio antracite scuro, l'estremità degli scalini dovrebbe essere evidenziata con strisce di colore diverso come nella funicolare di mergellina». Inoltre «nei vagoni non c'è l'aria condizionata e d'estate ma non solo c'è da sentirsi male. Poi non c'è aereazione negli ascensori e in diverse tratte del percorso il metrò è rumorosissimo e certamente supera i decibel previsti, così come i vagoni non sono affatto moderni perché all'interno vi è l'anno di costruzione che è il 1980. E infine numerose stazioni sono buie, come la stessa piazza Dante, o i Colli Aminei». |