Palatino, crollo negli Orti Farnesiani. Il ministro Buttiglione: No ai tagli alla tutela del patrimonio Wanda Cuseo la Repubblica - cronaca Roma 5/11/2005
Un grande muro di appoggio alto circa cinque metri e lungo dieci, crollato poco prima dell'alba di ieri proprio nel cuore del Palatino, uno dei siti archeologici più preziosi della capitale e visitato ogni anno da oltre tre milioni e mezzo di turisti. Immediato l'intervento della soprintendenza archeologica di Roma che ha chiuso la zona al pubblico e che già il mese scorso —preoccupata della salute del colle che sovrasta i fori romani — aveva affidato un incarico per il monitoraggio delle aree più a rischio. Nel tardo pomeriggio di ieri anche il ministro per i Beni e le attività culturali, Rocco Buttiglione, ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto della situazione: «Il crollo dimostra quanto sia difficile assicurare manutenzione a un simile patrimonio archeologico e culturale — ha dichiarato — Ed è un fatto inquietante se si pensa che è capitato proprio mentre in Parlamento si discute sui tagli finanziari alla cultura». Dal punto di vista storico-artistico, comunque, il crollo dell'altra notte non è troppo preoccupante: non c'è stato nessun danno alle strutture di epoca romana. A venire giù, infatti, è stato un muro, composto da due arcate, nell'area del Palatino sovrastante l'arco di Tito, sotto le famose voliere, proprio nel cuore degli Orti Farnesiani. E la costruzione, che serviva solo come appoggio, risalirebbe proprio all'epoca dei Farnese e dei lavori che intorno al Cinquecento si fecero per sistemare la zona. Preoccupa, però, che il crollo sia avvenuto in un'area solitamente aperta al pubblico: se fosse successo durante il giorno poteva essere una tragedia. In più il cedimento di questo muro «rappresenta un campanello d'allarme — ha spiegato Angelo Bottini, soprintendente archeologico di Roma — Anche aree che sembrano sicure potrebbero invece aver bisogno di interventi seri. Per questo è urgente un monitoraggio accurato di tutto il Palatino». Proprio per questo, Bottini già un mese fa — nonostante l'assenza dei fondi già richiesti e mai ottenuti dal suo predecessore Adriano La Regina — ha affidato all'ingegnere Giorgio Croci l'incarico di portare avanti uno studio per individuare le criticità dell'area archeologica. «La zona del Palatino è a rischio anche per la presenza di numerose infiltrazioni dovute agli antichi sistemi di canalizzazione dell'acqua di epoca romana — ha spiegato Croci — per questo è necessario un monitoraggio completo per prevenire altri danni». Quanto al crollo di ieri — che è stato scoperto poco prima delle sei del mattino, durante il solito giro di perlustrazione — le cause sono ancora da definire, ma sembrerebbe dovuto all'età di quel grande muro e a una debolezza strutturale con cui fin dall'inizio fu costruito. Già nella tarda mattinata di ieri sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza della zona che per ora resterà chiusa al pubblico. Mentre il ministro Buttiglione ha assicurato di aver «chiesto a Governo e Parlamento di appoggiare i lavori necessari a tutelare il patrimonio artistico culturale, che in ordine di importanza va posto prima del cinema e dello spettacolo, e perdendo il quale svanirebbe anche la nostra stessa anima». |