Le Belle Arti e il fondo Patrimonio 1 Gordon Gekko Sole 24 Ore Plus 5/11/2005
Era stato annunciato a settembre come il primo fondo immobiliare chiuso della Patrimonio Spa: da chiudersi in tempi stretti, cioè entro la fine di quest'anno. Per un valore da un minimo di un miliardo fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro. A due mesi di distanza il dietrofront: il lancio di Patrimonio Uno sarà rinviato al 2006. La battuta d'arresto non sarebbe dovuta a un cambiamento di rotta ma piuttosto a un approccio più prudenziale voluto da Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro che non ha firmato l'ok alla cartolarizzazione Scip3 e al fondo PatrimonioUno, due operazioni programmate per ridurre il deficit/Pil nel 2005 per almeno 2 miliardi. Tra le difficoltà che avrebbero frenato il lancio di Patrimonio Uno ci sarebbero stati i ritardi nell'individuazione degli immobili. E i dubbi sul collocamento delle quote: agli istituzionali o anche ai privati? Infine, le relazioni non proprio idilliache tra Domenico Siniscalco e Massimo Ponzellini, amministratore delegato della Patrimonio dello Stato Spa che alcuni rumors vedrebbero disponibile a prendere in considerazione altre offerte professionali. Queste le ragioni, alcune ufficiose altre meno, del momentaneo stop. Ma, stando a una lettura di diversi operatori di mercato, ci sarebbe anche un altro motivo, per certi versi più banale. La causa può essere individuata in tre semplici articoli del codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: 60, 61 e 62. Oggetto: prelazione. L'articolo 60 dice che il Ministero o la regione o l'altro ente pubblico territoriale interessato hanno facoltà di acquistare in via di prelazione i beni culturali alienati a titolo oneroso al medesimo prezzo stabilito nell'atto di alienazione. L'articolo 61 afferma che, nel caso in cui la denuncia di trasferimento dell'immobile sia stata omessa o presentata tardivamente oppure risulti incompleta, la prelazione è esercitata nel termine di 180 giorni dal momento in cui il Ministero ha ricevuto la denuncia tardiva. Infine, l'articolo 62 indica che il sovrintendente, ricevuta la denuncia di un atto soggetto a prelazione, ne dà immediata comunicazione alla regione e agli altri enti pubblici. Ora, stando alle indiscrezioni, la necessità di definire meglio il portafoglio degli immobili (anche sulla base di questa valutazione) e il rischio di andare incontro ai sei mesi di prelazione su diversi dei cespiti hanno suggerito il rinvio. |