ANCONA Territorio e urbanistica, che confusione 04/11/2005 11:28 Corriere Adriatico
La Regione dovrebbe mirare alla semplificazione delle procedure e non all’ulteriore complicazione e sovrapposizione di competenze” Il Consiglio dell’ordine degli architetti di Ancona replica all’assessore Carrabs
ANCONA - Urbanistica e territorio, il dibattito corre e la polemica segue a ruota. Dopo l’intervento del presidente dell’Inu, Sauro Moglie, e quello dell’assessore regionale Gianluca Carrabs a prendere la parola è il Consiglio dell'ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Ancona. Che prima di dire la loro, scandiscono i tempi e ricordano: “La proposta della nuova legge urbanistica regionale doveva essere varata nella scorsa legislatura, poi è stata rinviata e ora dovrebbe essere varata in tempi ragionevolmente brevi”. E visto che il tempo è prezioso consigliano di sfruttarlo al meglio: “Riteniamo - scrivono - che non si debba perdere l’occasione per migliorare il testo della legge che, pur valido e condivisibile nei principi generali, deve maggiormente definire le procedure e soprattutto le competenze dei vari Enti che intervengono a qualsiasi titolo nella procedura urbanistica”.
Fin qui scorre tutto liscio, ma è sulle posizioni di Carrabs che i conti non tornano. Almeno per gli Architetti. “L’assessore - spiegano - illustra uno sconosciuto progetto di legge che dovrebbe portare alla gestione del territorio e raccordare l’impegno di Comuni, Province e Regioni nonché i tre assessorati: lavori pubblici, difesa del territorio e ambiente”. Troppa carne al fuoco per gli esperti che richiamano all’ordine Carrabs: “Vorremmo rendere noto all’assessore che la Regione nella sua funzione legislativa, inerente la materia urbanistica e la programmazione del territorio in generale, dovrebbe mirare alla semplificazione delle procedure e non all’ulteriore complicazione e sovrapposizione di competenze”. Quantificare le preoccupazioni è il passo successivo: “Già attualmente per l’approvazione di un semplice Piano attuativo (piano di lottizzazione, piano particolareggiato, piano di recupero, piano per gli insediamenti produttivi, ndr) occorrono almeno 12/18 mesi, mentre se parliamo di varianti di Piani regolatori generali i tempi possono raggiungere 24/36 mesi. E in tutti i procedimenti già intervengono oltre al Comune, Provincia e Regione, ma anche Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici delle Marche, Soprintendenza Archeologica, Autorità di Bacino della Regione Marche, Enti di erogazione dei servizi eventuali Enti Parco, Comunità Montane, Consorzi di Bonifica, ecc”. Un vero affollamento. E allora largo alla semplificazione: “Ci sembra ovvio - fanno notare - che non occorrano sicuramente nuove procedure e altre competenze che porterebbero inevitabilmente ad altri passaggi e, di conseguenza, a ulteriori dilatazioni dei tempi di conclusione delle procedure”. E alla fine la ricetta: “Quello che invece ci sembra non opportuno, ma indispensabile è la definizione di un codice unico che possa raggruppare tutte le norme inerenti la programmazione e la gestione del territorio, in modo da dare certezze agli operatori del settore”. Una nota a margine: “Vorremmo segnalare all’assessore Carrabs e alla Giunta che sia l’Ordine degli Architetti di Ancona che la Federazione Regionale hanno richiesto da tempo, da maggio per l’esattezza, un incontro con il presidente della Giunta a cui a oggi non è pervenuto alcun riscontro”. Il solito problema di incomunicabilità.
REDAZIONALE |