Metrò piazza Dante, piove sull'opera d'arte Cristiano Tarsia Il Mattino, 04/11/2005
Piove sulle scarpe di Kounellis. Il metrò dell'arte fa acqua, letteralmente. Una perdita da circa due mesi ha infradiciato una parete a uno dei piani sotterranei della stazione Dante. La classica goccia d'acqua che ha rovinato l'opera d'arte di Jannis Kounellis, artista contemporaneo italo-greco. E ad aiutare l'acqua, che ha arrugginito i binari e infeltrito le scarpe, ci si è messa, naturalmente, la burocrazia. Tempi e modi da accertare, nessuno è intervenuto dallo scorso nubifragio del 17 settembre, quando, allora, una cascata d'acqua si riversò nei piani inferiori del capolinea della linea 1. C'era un problema di competenze, visto che le infrastnitture appartengono al Comune di Napoli, la manutenzione straordinaria, invece, deve essere fatta dalla società costruttrice dell'opera, ovvero la Metropolitana di Napoli, mentre quella ordinaria compete a Metronapoli, la società che gestisce il trasporto su ferro in città. Alla fine l'accordo si è trovato e i lavori sono stati calendarizzati. Si conta entro la fine di novembre di rimettere a posto l'opera d'arte. Il nubifragio settembrino, fa sapere Metronapoli, ha provocato una serie di danni ed è stata allestita una scaletta di priorità. Naturalmente dando la precedenza alle infrastrutture e mettendo in coda appunto il restauro dell'opera d'arte. E ad appesantire la situazione c'è stato anche un problema di autorizzazioni, con tempi come detto prettamente burocratici. Per cui si è arrivati a novembre inoltrato e bisogna vedere se l'opera sarà messa a posto per dicembre. Per ora l'unica soluzione adottata da Metronapoli è stata quella di transennare la parte dell'opera più danneggiata e mettere una serie di strofinacci a terra che chissà da quanto tempo non vengono cambiati. Per il resto la parete continua a gocciolare. In alto è saltata la controsoffittatura. Insomma, l'immagine non è stata delle migliori. Soprattutto per un metrò dell'arte. Si aggiunga che migliaia di persone hanno affollato la stazione durante la Notte Bianca. E se è vero che con quella ressa non sono state notate queste brutture, è altrettanto strano sapere che erano state organizzate delle visite per turisti e curiosi al metrò dell'arte. Con perdite d'acqua annesse evidentemente. Altra particolarità, una parte della scritta al neon di Joseph Kosuth tratta dal Convivio di Dante che accoglie i passeggeri che entrano dalla strada è fulminata. Una cosa del resto che accade spesso. Naturalmente un fatto meno grave e facilmente riparabile (si spera), visto che in teoria basta cambiare una lampadina, o forse un fusibile. L'opera di Kounellis rientra nel tema del nomadismo, voluto fortemente dal critico d'arte e consulente della Regione Achille Bonito Oliva. L'artista vorrebbe rappresentare passi di viaggiatori, disegnandoli su una lastra di acciaio con vecchie scarpe da donna e da uomo. Tredici pannelli su una superfìcie totale di 24 metri. E accanto alle calzature ci sono trenini e locomotive attaccate con staffe di metallo. Qualche volta il metrò dell'arte è stato danneggiato da atti di teppisti. Accadde alla stazione di Salvator Rosa, sia all'interno che all'esterno e, soprattutto, a quella di Materdei, qualche giorno dopo l'inaugurazione. Se però alle mani anonime aggiungiamo i danni provocati da burocrazia e carenza delle infrastrutture c'è poco da stare allegri.
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