Atlanta, apre il museo creato da Piano: «Basta con gli shopping center dell'arte» Alessandra Farkas Corriere della Sera, 04/11/2005
NEW YORK — E' la patria di Martin Luther King Jr. e di «Via col Vento». Il quartier generale della Coca-Cola e della Cnn. Ma adesso Atlanta è anche la città di Renzo Piano. Ieri mattina il celebre architetto di origine genovese ha inaugurato l'High Museum of Art: il nuovo «villaggio per le arti» costruito per ampliare il Woodruff Arts Center firmato nel 1983 dall'americano Richard Meier. L'espansione, costata 180 milioni di dollari, reinventa completamente lo spazio, raddoppiandolo con l'aggiunta di tre nuovi edifici in vetro ed alluminio adibiti non più solo alle arti pittoriche, ma anche alla musica e al teatro. Le nuove strutture sono collegate tra loro da «ponti» trasparenti che si affacciano sulla Piazza, immersa nel verde e inventata ex novo da Piano per «creare uno spazio civico molto europeo nel cuore di questa città così tipicamente americana». Il nuovo centro per le arti rientra nel piano di rilancio di Atlanta annunciato dal sindaco Shirley Franklin «per trasformare la nostra città nella terza mecca turistica degli Usa, dopo New York e Las Vegas». Un'iniziativa applaudita dai politici e media locali. «Questo museo trasformerà Atlanta in una delle capitali artistiche degli Stati Uniti», afferma l'Atlanta Journal-Constitution, «ne siamo orgogliosi». «Renzo Piano ha trovato la propria anima da umanista in questo progetto», gli fa eco Newsweek. «Ho cercato di coniugare la sacralità del museo ai riti urbani quali la piazza e il ristorante — spiega al Corriere Piano — sono convinto che i musei del futuro non debbano essere dei volgari shopping center, ma neppure tornare ai rigidi e intimidenti mausolei del passato che nessuno visitava». Cosa dice Meier del progetto? «Non mi sento affatto usurpato», replica il celebre architetto newyorchese in un articolo di due pagine pubblicano sul New York Times. «Non avrebbero potuto scegliere uno migliore di Piano. E poi è completamente appropriato aggiungere la voce di un architetto a quella di un altro. La storia dell'architettura è tutta fatta a strati».
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