Egizio, il faraone è uno squatter Maurizio Lupo Stampa Torino, 3 novembre 2005
L'Accademia delle Scienze aveva chiesto al Museo di pagare di più o di sbaraccare entro il 2004 Una sala del Museo Egizio: l'Accademia delle Scienze vuole aumentare la pigione, ma il Ministero fa orecchie da mercante
II Museo Egizio si scopre moroso, persino «occupatore abusivo» di alcune sue sale, con un padrone di casa - l'Accademia delle Scienze - che vuole ritoccargli l'affitto, che impugna il contratto di locazione, che invia la disdetta a Roma, perché dice che il ministero ai Beni Culturali non paga regolarmente la pigione pattuita: 40 mila euro l'anno. E' stato un segreto fra addetti ai lavori fino a ieri, quando i] professor Pietro Rossi, presidente dell'Accademia, ha accettate di parlarne, con la pacata determinazione di chi crede nel suo diritto e vuole andare fino in fondo a una questione spinosa, E' una storia di soldi, ma anche di princìpi. Per di più la vicenda è stata seguita da un contenzioso che ha comportato lo smantellamento della nuova biglietteria provvisoria che era già stata allestita la primavera scorsa nell'atrio del Museo, in vista delle Olimpiadi. Come si è giunti a questa resa dei conti? Tutto incomincia il 19 settembre 1942, quando l'Accademia delle Scienze riceve in concessione dal Demanio delle Stato un terzo del Palazzo dell'ex Collegio dei Nobili, che da allora condivide con la Soprintendenza ai Beni Artistici e quella alle Antichità Egizie, responsabili rispettivamente del Museo Egizio e della Galleria Sabauda. «Oltre agli ambienti aulici l'Accademia - dice Rossi - siamo titolari di parte dei locali occupati dal Museo Egizio». Sono le sale nuove al piano terra, a sinistra dell'androne d'ingresso, più alcuni ambienti dell'interrato. Accademia e Soprintendenze sono inoltre condomine dei beni comuni, indivisibili: l'atrio e il cortile. «Dagli Anni 8C il Museo Egizio è nostro inquilino» ricorda Rossi. «Paga 40 mila euro l'anno, una cifra che desideriamo ricontrattare». L'Accademia non la considera più adeguata: «Basti pensare - nota - che la Farmacia Masino, altra nostra inquilina nel Palazzo, paga 3C mila euro l'anno, per occupare locali pari a un sesto degli spazi affittati al Museo Egizio». La vertenza con Roma data ormai da due anni. E' partita con una disdetta del contratto, comunicata dall'Accademia a Roma, il 2 novembre 2003, con la richiesta di ricontrattare la questione. «Non ci hanno nemmeno risposto». Così il 3 settembre l'Accademia delle Scienze ha scritto di nuovo, sollecitando un contatto, precisando che, in mancanza di risposta, «i locali avrebbero dovuto esserci restituiti alla scadenza del 31 dicembre 2004, liberi da qualsiasi arredo e oggetto». Ad oggi sono ancora occupati: «Sì - ribatte Rossi -sono occupati senza titolo, in modo abusivo». Ma il punto di vista dello Stato è diverso: «L'Accademia delle Scienze è titolare di una concessione d'uso, non di una proprietà». Fra tali tensioni è stata allestita la biglietteria contestata dall'Accademia delle Scienze. E' stata realizzata ad aprile, dalla società Rear, concessionaria dei servizi aggiuntivi del Museo, «su incarico e sotto la supervisione del Ministero», precisa il direttore regionale ai Beni culturali Mario Turetta. «Comunque sia - ribatte Rossi - è stata eretta un'opera orrenda, invasiva dell'atrio di cui siamo condomini e che nascondeva parte del colonnato d'ingresso. Così a giugno abbiamo chiesto alla Rear di rimuoverla. A fronte del suo rifiuto ci siamo rivolti al Tribunale». Il 15 luglio c'è sta la prima udienza. E' finita sul nascere, con un rinvio, chiesto per esaminare una proposta di compromesso, «una biglietteria meno invasiva», suggerita dall'assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri. Il risultato? Nessun accordo. La contesa è così tornata dinanzi ai giudici, il 20 settembre. Ma non si è arrivati a una sentenza, perché i legali della Rear hanno rinunciato alla biglietteria. «La Rear ha agito su indicazione del ministero - precisa Turetta. - Per il bene del Museo nessuno vuole un disaccordo con l'Accademia delle Scienze. Preso atto che quella biglietteria le dispiaceva, l'abbiamo rimossa. La questione potrà essere risolta con tutto il resto, quando verrà realizzato il nuovo Museo». Il 19 dicembre il ministero consegnerà l'Egizio alla Fondazione delle Antichità Egizie presiduta da Alain Elkann. «Per l'Accademia delle Scienze - dice Rossi - rappresenterà un nuovo interlocutore».
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