Piazza Navona, il progetto cambia: i marciapiedi non saranno smantellati Lilli Garrone CORRIERE DELLA SERA - Cronaca Roma, 02-NOV-2005
L'hanno deciso di comune accordo il sindaco Walter Veltroni e l'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut. «Saggia decisione», commenta il professor Adriano La Regina, da sempre contrario alla modifica per il rischio di una invasione dei tavolini dei bar
Contrordine. In piazza Navona resteranno i marciapiedi. La decisione di conservare un aspetto ormai storicizzato, perché risale a 130 anni fa, e abbandonare l'idea del «campo unico», è stata presa all'improvviso e di comune accordo fra il sindaco Walter Veltroni e l'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut. «Dopo quasi due anni di confronto - spiega Roberto Morassut - avevamo raggiunto una sostanziale condivisione con le sovrintendenze, sia quella ai Beni architettonici che quella Archeologica, sulla risistemazione di piazza Navona come un "campo unico" con l'eliminazione dei marciapiedi, sia quelli centrali che quelli laterali». Un accordo, però, lungo e faticoso. Raggiunto appena pochi giorni fa, come riportato dal Corriere della Sera, e adesso rapidamente superato. I motivi li spiegalo stesso assessore all'Urbanistica. «La risistemazione senza i marciapiedi che risalgono al 1878, ha tuttavia in questi anni sollevato obiezioni da più parti. Compresa quella del professor Adriano La Regina - aggiunge Morassut - il quale in verità si è sempre opposto a questa soluzione anche per evitare il rischio di una crescente invasione dei tavolini dei locali». Un problema perennemente presente nelle discussioni, anche se il progetto con l'eliminazione dei marciapiedi, sul quale si era avuto finalmente il via libera delle sovintendenze, era accompagnato da una limitazione «grafica» e precisa sul terreno tramite una diversa pavimentazione, oltre che con un progetto al centimetro sulla «massima occupabilità» dello spazio. «Ogni progetto di pedonalizzazione e riqualificazione di piazza Navona condotto dall'ufficio Città storica - aggiunge infatti Roberto Morassut - aveva sempre prestato la massima attenzione al problema, delimitando lo spazio e giocando sulla tessitura della pavimentazione, disegnando sul terreno le sagome di massimo ingombro degli spazi commerciali. Tuttavia - ammette - è evidente che troppo spesso questi limiti vengono varcati abusivamente. E nel caso di piazza Navona, dopo l'ordinanza del sindaco, appena tradotta in delibera, non possiamo proprio permetterci questo rischio». E così si è abbandonata l'ipotesi del «campo unico». Effettivamente «mi sento di condividere totalmente la posizione del professor Adriano La Regina e la decisione del sindaco», afferma Roberto Morassut. Piazza Navona, però, di qualche intervento di manutenzione, al di là della sparizione del «suk» quotidiano, ha decisamente bisogno. E ne ha bisogno soprattutto la chiesa di Sant'Agnese in Agone perché nell'abside vi sono delle infiltrazioni d'acqua. I soldi che attualmente sono a disposizione sono un milione e mezzo di euro che potrebbero servire per risanare le gallerie dei sottoservizi con un «sistema - racconta Roberto Morassut - che dato il delicato tessuto archeologico prevede un intervento minimamente invasivo con dei robot, secondo un metodo trovato dal direttore dell'ufficio Città storica, l'architetto Gennaro Farina». Fondi che potrebbero essere anche sufficienti per risistemare la pavimentazione nei punti dove è più sconnessa: «Faremo -aggiunge il titolare dell'Urbanistica - interventi puntuali dove c'è più bisogno, anche in concerto con l'applicazione della nuova delibera». Ridimensionato, dunque, l'intervento previsto su piazza Navona, che invece di avere l'aspetto dei primi anni '800 avrà quello della fine del secolo, i lavori in altri luoghi del centro storico vanno avanti. Piazza di Spagna per 1’8 dicembre, la festa dell'Immacolata, quando il Papa si reca a rendere il suo omaggio alla statua della Vergine, sarà restaurata in tutta la parte centrale, viste anche le prossime festività natalizie. A maggio inizieranno invece i lavori in via Margutta per 500 mila euro, e più o meno nello stesso periodo quelli in piazza Fontanella Borghese.
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