Difesa prepara dismissione caserme da 1-1,5 mld in 2006 Di Antonella Ciancio Lunedì 31 Ottobre 2005, 16:40, www.yahoo.com
MILANO (Reuters) - In allarme per la "sopravvivenza" stessa delle Forze Armate a fronte dei tagli al bilancio prospettati dalla Finanziaria 2006, la Difesa sta preparando una nuova dismissione immobiliare per il prossimo anno, mirata alla cessione di caserme e infrastrutture non più funzionali, con l'obiettivo di portare nelle sue casse tra uno e 1,5 miliardi di euro.
Lo si legge in due documenti ottenuti da Reuters e lo conferma una fonte politica.
La natura dell'operazione, spiega la fonte, è dunque completamente diversa da quella di Scip 3, cartolarizzazione costruita sugli alloggi residenziali volta a ridurre il passivo dei conti pubblici e destinata ora, nella migliore delle ipotesi, a slittare all'anno prossimo dopo numerosi rinvii per divergenze tra Tesoro e Difesa.
"Nell'elaborazione della Legge Finanziaria per il 2006 si ipotizzano tagli al bilancio della Difesa di proporzioni persino maggiori a quanto già avvenuto nel 2005, mettendo a repentaglio la mera sopravvivenza delle Forze Armate", si legge in una lettera inviata il 16 settembre dallo Stato Maggiore della Difesa ai capi di Stato di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e per conoscenza al direttore generale dei lavori e del Demanio militare.
Nei giorni scorsi il capo di stato maggiore dell'Esercito Filiberto Cecchi ha detto alla stampa che il bilancio della Difesa - nel 2005 pari a circa lo 0,9% del Pil, a 21,6 miliardi - potrebbe scendere per i tagli in Finanziaria allo 0,8% (17,9 miliardi) rendendo necessaria una riorganizzazione della macchina militare.
"In una situazione di sofferenza che pare cronicizzarsi è indispensabile avviare mirati provvedimenti diretti a ridurre le spese e a incrementare le entrate e, in altri termini, a una capillare spinta di razionalizzazione di tutti i settori", si legge nella lettera dello Stato Maggiore.
In una seconda missiva trasmessa in pari data in allegato, il capo di stato maggiore indica che all'esame vi è "la possibilità di alienazione di ulteriori cespiti ritenuti 'appetibili' dal mercato immobiliare e non più utili, per un valore finanziario di 1-1,5 miliardi di euro".
L'operazione, si apprende dai documenti, dovrebbe seguire la procedura utilizzata quest'anno per la dismissione di 240 caserme per un valore di 1,2 miliardi, anticipati alla Difesa dalla Cassa depositi e prestiti.
Queste caserme potranno essere vendute tramite trattativa privata, anche in blocco, dal Demanio grazie a un decreto legge ad-hoc approvato il 14 ottobre scorso per snellire le dismissioni immobiliari.
"Ritengo indispensabile - si legge nella prima lettera - reiterare il ricorso all'alienazione dei beni immobili non più utili alle esigenze della Difesa [...] per compensare in maniera significativa i prospettati tagli al bilancio".
RICHIESTA ELENCHI ENTRO META' NOVEMBRE L'iter prevede che l'agenzia del Demanio militare trasferisca gli immobili con suo decreto al Demanio dello Stato, incassando in cambio dalla Cdp una cifra pari al valore stimato delle unità. Lo Stato viene quindi rimborsato a vendita compiuta.
L'operazione mira a "incrementare le risorse di bilancio" della Difesa, compensando i tagli al bilancio prospettati in Finanziaria.
Nelle lettere si dà incarico alle Forze armate di compiere gli opportuni "sopralluoghi" e di inviare "entro metà novembre" al capo di Stato Maggiore una proposta degli immobili da vendere.
Secondo la fonte politica l'operazione, ancora priva di contorni ufficiali, "dovrebbe essere indicata nel maxiemendamento che il governo dovrebbe presentare per la Finanziaria 2006 al Senato entro la metà di novembre".
http://it.news.yahoo.com/051031/58/3goag.html
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