POMPEI. Agli scavi ci pensa Legambiente 30 OTT 2005 Giornale dì Napoli
L'ASSOCIAZIONE HA ORGANIZZATO CORSI DI FORMAZIONE PER LA TUTELA DEI RESTI ARCHEOLOGICI
POMPEI. Un corso di formazione per volontari specializzati nella messa in sicurezza del patrimonio culturale in caso di emergenza è stato organizzato da Legambiente, Soprintendenza Archeologica di Pompei e Dipartimento nazionale della Protezione Civile nell'Au-ditorium degli Scavi di Pompei. Vi hanno partecipato oltre 50 giovani laureati in storia dell'arte e conservazione e restauro. Venti ore per apprendere come intervenire sulle sculture, le tele, gli archivi, gli arredi sacri, i tessuti, i reperti archeologici e le biblioteche in caso di alluvione, sisma o eruzione vulcanica. Dal corso di formazione uscirà in questo modo una squadra di volontari di Legambiente in grado di supportare il lavoro degli enti locali e delle soprintendenze della provincia di Napoli. «L'Italia ha un sistema di protezione civile tra i migliori al mondo - spiega Simone Andreotti, responsabile nazionale di Legambiente Protezione Civile - che ha saputo già in molte occasioni dimostrare efficienza, professionalità e tempestività. Il fatto che abbia anche una specializzazione sui beni culturali rappresenta un valore aggiunto inestimabile, al quale Legambiente è felice di contribuire. Le opere d'arte - continua Andreotti - rappresentano elemento fondamentale d'identità soprattutto per i piccoli comuni e per le economie locali basate sul turismo compatibile, per questo e' importante evitare che vadano perse o danneggiate». Fino ad oggi l'intervento dei volontari di Legambiente ha permesso di mettere in salvo oltre 3mila opere d'arte di inestimabile valore nei terremoti che nel 1997 hanno colpito l'Umbria e le Marche e nel 2002 il Molise. «Da anni ci battiamo nella nostra regione con la campagna "Salvalarte" per tutelare e valorizzare il nostro incredibile patrimonio culturale - spiega Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - Un autentico museo diffuso che rende la Campania un patrimonio inestimabile per l'intera umanità. In un territorio a rischio come il nostro -conclude Buonomo - è importante essere tra i primi in Italia ad organizzarci per la salvaguardia delle opere d'arte dalle calamità naturali». Domani il corso di concluderà con un'esercitazione pratica per simulare l'intervento dei volontari su alcune tele e tessuti pregiati in caso di calamità.
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