Vasi rubati in Italia anche al Met Paolo Mastrolilli La Stampa 29/10/2005
Dopo il Getty Museum di Los Angeles, adesso è la volta del Metropolitan di New York. Secondo il Los Angeles Times, gli investigatori italiani hanno ottenuto le prove definitive che uno dei vasi greci più preziosi del museo sulla Fifth Avenue è stato rubato vicino Roma. Il Vaso di Euphronios era stato acquistato dal Met nel 1972, e aveva subito scatenato polemiche. Il direttore del museo, Thomas Hoving, aveva dichiarato di averlo comprato dal mercante d'arte Robert Hecht, che sosteneva di averlo ricevuto da una famiglia libanese. Questa famiglia aveva ottenuto il vaso in Italia molto prima che entrassero in vigore le leggi contro l'esportazione delle opere antiche, e quindi la transazione era regolare. Le autorità americane avevano aperto un'inchiesta, insieme ai colleghi di Roma, ma non erano riuscite a provare che il vaso era stato trafugato. Quindi il Metropolitan aveva sempre rifiutato di restituirlo. Ora la situazione sarebbe cambiata, in base a diversi fatti nuovi. Gli investigatori italiani hanno trovato il manoscritto delle memorie di Hecht, che racconta una versione diversa. Il mercante scrive che nel 1971 era stato contattato da Giacomo Medici, un commerciante di arte già condannato per un altro episodio. Medici gli aveva mostrato una fotografia del prezioso Vaso, che ritraeva una scena dell'Iliade, dicendo di averlo in una cassetta di sicurezza in Svizzera. Un'ora dopo i due erano partiti in aereo per Milano e avevano proseguito in treno per Lugano. Appena vista l'opera Hecht aveva offerto 380 rnila dollari a Medici, fermandola con un anticipo in contante di 40.000 dollari. Quindi era andato a sciare. Questa versione è stata confermata anche da Marion Trae, la curatrice del Getty Museum in attesa di giudizio per aver trafugato altre opere dall'Italia. Lei ha detto che Dietrich von Bothmer, suo collega del Met, le aveva mostrato una foto della tomba di Cerveteri dove era stato rubato il Vaso. Hoving, che in passato aveva ammesso di aver comprato opere senza preoccuparsi troppo della loro provenienza, ha commentato così: «Le memorie di Hecht sono una prova molto importante. Mettono l'ultimo chiodo nella bara sull'origine dell'opera». Medici, e Bothmer hanno smentito tutto e Hecht ha detto che le sue memorie erano solo fantasia. Ma ora l'Italia potrebbe chiedere la restituzione, anche se i tempi per un procedimento legale sono scaduti. |