CAMPANIA: Piano Domitio, un esempio da seguire di Maddalena Zinzi 28-10-2005 Il Denaro
Il Piano Domitio nasce dall’esigenza di recuperare estese zone degradate del territorio dell’alto casertano secondo un progetto di riqualificazione ambientale ed urbanistica.
Esso fonda la qualità ed idoneità della ricerca scientifica su di un intervento di pianificazione integrata secondo il concetto di sviluppo sostenibile e dispone un sistema policentrico territoriale deputato alla valorizzazione del patrimonio ambientale, turistico e culturale. ***
Il piano domitio nasce dall’esigenza di recuperare larghe porzioni degradate del territorio.
Viene concepito, infatti, quale ricerca di una nuova pianificazione secondo i principi dello sviluppo sostenibile e della compatibilità ambientale degli interventi antropici.
In tale ottica il territorio domitio è considerato uno spazio omologato in grado di offrire risorse economiche specifiche e di valorizzare le identità locali. L’idea base si rifà alle teorie fondamentali della pianificazione ambientale, vale a dire alla pianificazione aecologica, al land use, all’assessment ambientale, o meglio all’organizzazione delle informazioni di settore connesse alla trasformazione o all’uso del suolo. Il principio fondamentale a cui il progetto di piano si ispira è quello per cui ogni intervento di pianificazione deve fondarsi necessariamente sulla conoscenza approfondita delle caratteristiche geologiche e geografiche del territorio, o meglio del risultato della sua antropizzazione, vale a dire il paesaggio. Trattasi di uno studio indispensabile al fine di una pianificazione consapevole e della più efficace interpretazione delle attitudini ecologiche del territorio in oggetto che si presenta come una concentrazione urbana ed industriale frutto di evidenti diseconomie. L’ingovernabilità dell’arcipelago urbano formatosi sull’asse Napoli — Caserta provoca incalcolabili sprechi di risorse umane, naturali ed economiche quali: la dilatazione dei tempi di collegamento, l’incremento delle spese sanitarie causate dall’ambiente insalubre, la riduzione dei redditi frutto di risorse locali e la conseguente crescita di quelle assistenziali. E si è in presenza di una strutturazione territoriale di stampo deterministico che nonostante ampiamente superata viene talvolta riproposta dalle amministrazioni locali di turno. Ciò premesso a monte della stesura del piano domitio sono in via di definizione accurati studi sul comprensorio riguardanti sia il contesto fisico dei luoghi che quello socio — economico delle popolazione che vi risiedono. La conoscenza approfondita del territorio e l’estrapolazione degli avvenimenti che al suo interno si susseguono, rappresentano il presupposto indispensabile per qualsiasi studio che voglia essere considerato sperimentale e le cui conclusioni siano rappresentative di una reale ricerca applicata. Grande importanza hanno, pertanto, le schede informative relative a ciascun Comune; a tal proposito va ricordato che solo dall’accurata compilazione delle stesse si è potuto completare il quadro conoscitivo dell’area marcando i punti in comune e le differenze tra le diverse municipalità. Al termine di questa prima fase si è giunti alla realizzazione, attraverso una dettagliata cartografia tematica, di un vero e proprio sistema informativo territoriale (Sit), condizione necessaria per giungere all’analisi del comprensorio domitio. Si è, poi, passati alla digitalizzazione dei dati attraverso la creazione di un sistema informativo territoriali (Gis) che ha permesso la definizione delle carte di sintesi sulle quali sono stati disegnati i contenuti del piano in termini di realizzazione di nuovi progetti nei tre campi d’intervento in cui lo stesso è stato suddiviso: ambiente, urbanistica e beni culturali. Per questi tre settori sono state redatte carte tematiche, le linee generali riguardo la fattibilità e gestione degli stessi, e sono stati ipotizzati degli interventi progettuali definiti anche sulla base delle esigenze della popolazione e delle amministrazioni locali. Notevole attenzione è ora rivolta alla definizione di schemi e studi interpretativi che possono fornire contributi utili per una ridefinizione e rilettura del termine e del ruolo nei processi economici e sociali; ciò rispetto ad interpretazioni e concezioni sviluppatesi negli anni addietro. L’obiettivo primario del piano domitio è, quindi, la realizzazione di uno sviluppo compatibile con le caratteristiche territoriali e rispettoso delle stratificazioni storiche.Questa l’assoluta novità del piano.
|