CONTI PUBBLICI: TREMONTI,BENI IMMOBILI MA IMMOBILI PER DAVVERO (AGI) (AGI) 28 OTT 2005
- Roma, 28 ott. - Vendere i beni immobili dello Stato e' impresa ben ardua. Ne sa qualcosa il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che ha oggi spiegato il senso dell'intervento di correzione da ulteriori 5 miliardi nella prossima finanziaria, necessario per i mancati introiti provenienti dalle dismissioni. Qualcosa allora non ha funzionato nella manovra firmata da Siniscalco..., gli hanno chiesto i giornalisti. Tremonti si affretta a troncare sul nascere ogni tentativo di polemica, ponendo piuttosto l'accento sulla complessita' di questo tipo di operazioni.
"Non formulo valutazioni su attivita' fatte da altri. Credo - ha precisato il Ministro - che la Repubblica abbia un enorme patrimonio, una riserva di enormi dimensioni. E le operazioni di dismissioni hanno la loro complessita'. I beni sono beni immobili, ci vuole molto lavoro per alienarli...".
Ma la memoria corre piu' indietro, a quattro anni fa: "Ricordo che quando diventai Ministro, nel giugno 2001, avevano previsto dismissioni nella finanziaria fatta nel 2000 per 8 mila miliardi di vecchie lire. Un illustre personaggio mi disse che sugli immobili della Difesa non c'era mai riuscito nessuno. E allora perche' avete firmato quella dismissione di immobili?". Quindi, quella fatta dal centrosinistra fu davvero "una finanziaria elettorale". Il Governo ha invece ora previsto incassi per 1 miliardo: "Ci siamo mantenuti bassi - ha spiegato Tremonti - perche' pensiamo che un miliardo e' possibile. E tutto questo sta a significare che i conti pubblici sono assolutamente sotto controllo".
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