CALABRIA, Scolacium: «il museo non chiude i battenti» Gazzetta del Sud 28-OTT-2005
II direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Calabria, Francesco Prosperetti, ha scritto al Centro studi "Esperia" in merito alla denuncia avanzata dallo stesso sodalizio circa del rischio di chiusura del museo archeologico di Scolacium. Nella missiva l'arch. Prosperetti afferma che quanto diffuso dal Centro studi "Esperia" «è destituito da ogni fondamento di verità». In particolare viene sottolineato che il museo è stato aperto a maggio «dopo troppi anni di lavori, soltanto grazie al fattivo interessamento di questa Direzione, che ha reperito le risorse necessarie per il completamento delle opere»,e che la Direzione «è impegnata - in accordo con la Regione e gli Enti locali, è in attuazione dello spirito del nuovo Codice dei Beni culturali - in una azione di valorizzazione del Parco che prevede per la prossima stagione turistica l'avvio di una nuova serie di iniziative ed eventi». «Nel frattempo - conclude l'arch. Prosperetti -il museo resterà visibile contando sull'ordinaria dispnibilità del personale di vigilanza in servizio presso il parco archeologico». Intanto, una delegazione dei Liberaldemocratici, guidata dai dirigenti del partito Daniela Gullì e Angelo Montepaone, ha incontrato alcuni membri della struttura organizzativa del museo. «Dalla riunione - si legge in una nota diffusa a conclusione dell'incontro - è emerso lo stato di forte preoccupazione e scoraggiamento dichiarato dagli addetti all'organizzazione del museo, che hanno evidenziato i preoccupanti dati relativi al personale a disposizione, ad oggi composto da due assistenti museali e da quattro custodi, questi ultimi a carico del museo stesso e di cui due in scadenza di contratto il 31 ottobre 2005, mentre la vigilanza notturna del museo è affidata ad un istituto privato, anch'esso in scadenza di contratto per fine mese». Secondo i Liberaldemocratici, pertanto, è palese che il museo, di fatto, non potrà più assolvere alla sua funzione come fatto fino ad oggi. È stato, peraltro, rilevato un reale scollamento informativo esistente tra la Sovrintendenza archeologica della Calabria ed i membri dell'organizzazione museale, «nonostante gli stessi membri abbiano ampiamente dimostrato un grande attaccamento nei confronti della neonata struttura, prolungando persino gli orari di lavoro, anche senza retribuzione dello straordinario». In virtù di tale disponibilità degli addetti si è potuto far fronte all'allestimento delle stanze museali nonché all'apertura dello stesso museo, garantendo la visione quotidiana al pubblico degli importanti reperti, soprattutto, nei mesi estivi, in cui sono state registrare oltre 5.000 presenze nel periodo intercorrente tra il 21 giugno ed il 21 luglio.
«Il rammarico più grande per i componenti dell'organizzazione del museo - riferiscono ancora i Liberaldemocratici - è fondata anche sul fatto che, di questi dati incoraggianti, non è mai stato chiesto loro, dalla Sovrintendenza, un rapporto informativo per sapere degli sviluppi relativi all'appena nata struttura e, peraltro, ad oggi non è ancora esistente un sito web ufficiale del museo, immerso in un parco archeologico la cui entrata risulta in un evidente stato di abbandono riscontrabile anche dalla fitta erbaccia visibile». Nel corso dell'incontro è stata anche comunicata la notizia che gli uffici del centro direzionale della Sovrintendenza Regionale dovrebbero essere ubicati nei pressi dello stesso museo che, nel prossimo mese di novembre, avrebbe dovuto accogliere la visita di numerosi studenti di diverse scuole, già prenotate ma che, purtroppo, rischiano di non poter vedere i reperti.
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