Monumenti a rischio. Sigilli dei vigili alla villa del Gattopardo Carla Incorvaia 21/10/2005, La Repubblica, Palermo
VILLA Lampedusa sembra indissolubilmente legata al suo destino gattopardesco. Ma il cambiamento cui si dovrà porre rimedio è il degrado, il rischio della definitiva distruzione. Da ieri la villa descritta nel romanzo di Tomasi di Lampedusa è sotto sequestro per le«estreme» condizioni di rovina in cui versa il complesso monumentale nella Piana dei Colli. Due gli avvisi di garanzia emessi nei confronti dei proprietari, i fratelli Giuseppe e Francesco Dragotto, imprenditori proprietari della Sicily by Car, società di autonoleggio. Un tempo la tenuta era appartenuta al principe Giulio Fabrizio Tornasi di Lampedusa, alias Fabrizio Salina, il Gattopardo del romanzo nonché prozio di Giuseppe, lo scrittore appunto. «Omissione di esecuzione di interventi per la tutela del monumento e l'eliminazione dello stato di pericolo per la pubblica incolumità». Con questa accusa gli agenti della polizia municipale del nucleo tutela patrimonio artistico hanno posto i sigilli alla villa di via dei Quartieri. «Prospetti lesionati, parti di intonaco pronte a cedere, tetti precari e alcuni solai che si sono completamente staccati», spiega l'ispettore del Ntpa, Giuseppe Crucittì. In pericolo anche gli affreschi dell'artista romano Gaspare Fumagalli (attivo a Palermo intorno alla metà del XVI II secolo), aggrediti dalle infiltrazioni di acqua. In condizioni ancora più gravi sembrano essere l'ala destra del corpo principale, attraversata da una profonda lesione e i balconi con le inferriate a petto d'oca che mostrano le mensole in pessime condizioni. All'ingresso del parco una parte è stata adibita a parcheggio per le auto da noleggio, una trentina in tutto. «La Procura ha ordinato i primi accertamenti nel 2001 — spiega Crucittì—e l'anno successivo c'è stato il primo sequestro. Fino ad oggi non è stato fatto nulla per migliorare le condizioni della tenuta». Villa Lampedusa fu voluta agli inizi del Settecento da Isidoro Terrana che la vende a Giuseppe Alliata principe di Villafranca. Nel 1756 la villa è sottoposta a un primo intervento di restauro. Intorno alla metà dell'Ottocento il complesso viene ampliato e acquistato dal principe Fabrizio Tomasi di Lampedusa, con l'intenzione di costruirvi una torretta per il suo osservatorio astronomico, proprio quella che viene descritta nel romanzo. «È una vicenda shakespeariana — spiega Francesco Dragotto, il proprietario — . La villa è stata abbandonata per 20 anni, noi l'abbiamo acquistata nel 2002 per restaurarla». Dopo la morte di Lampedusa, senza eredi, «II complesso è stato donato all'opera dei Salesiani — racconta Dragotto — e poi comprato da Francesco Foresta per ospitare eventi. Subito dopo il nostro acquisto, abbiamo richiesto alla Sovrintendenza ai beni culturali l'autorizzazione per il restauro. Il via libera è arrivato quest'anno e a novembre inizieranno i lavori. Il progetto prevede l'uso abitativo, ma anche un museo del Gattopardo. Nel casale vogliamo costruire un centro congressi. Il parcheggio è provvisorio: sarà ripristinato il parco storico, con il giardino all'italiana e quello delle piante officinali, per una spesa di circa mezzo milione di euro».
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