Il Foro Italico tra storia e futuro Simona Caporilli Il Tempo - Cronaca Roma, 26-OTT-2005
Giornata di studio riguardante l'area a Nord della città edificata a partire dal 1926
FORO Italico: l'architettura, i progetti, le speranze di un quartiere che, per centro, ha centinaia di metri quadrati dedicati allo sport, nella giornata di studi messa su da «Hermes 2000», che si è svolta ieri nell'edificio delle piscine del Coni. Al sottosegretario per l'Educazione Nazionale fu affidato il compito - direttamente da Benito Mussolini - di posare la prima pietra di ciò che, pochi anni dopo, avrebbe ospitato centinaia di persone: addetti ai lavori, sportivi, allenatori. Era il 1926. Sulla scia delle terme romane, l'idea era quella di creare, dal nulla, un punto di ritrovo per giovani atleti, una palestra in grande stile dislocata in edifici che avrebbero accolto piscine, spogliatoi e campi da gioco: non da ultimo lo Stadio dei Cipressi, attuale Stadio Olimpico, l'ultimazione del quale fu rimandata alla fine della Seconda Guerra Mondiale; il punto di riferimento - dal punto di vista architettonico - anche in quel caso fu quello abbracciato dai futuristi: a legare Renato Ricci con questi ultimi l'amicizia con Filippo Tommaso Marinetti stretta durante la Grande Guerra. Testimone il carteggio tra i due. L'esecuzione dei progetti, al contrario, venne affidata agli architetti Enrico Del Debbio e Luigi Moretti: al primo il compito di redigere il piano regolatore dell'area fino al 1932, al secondo il compito di portarlo a termine. Il fulcro doveva essere l'obelisco che, come altre sezioni, fu innalzato con blocchi difettosi, ottenuti da Ricci, a titolo gratuito, dagli Industriali di Carrara. Una giornata di studi, quindi, dedicata alla ricostruzione, da un punto di vista storico e architettonico, del «quartiere dello Sport»: dallo stesso convegno è emerso che, benché siano passati una manciata di decenni dall'edificazione del complesso, quest'ultimo abbia comunque bisogno di tutela, manutenzione, restauro, con un'attenzione particolare al degrado: a questo proposito è stato firmato un protocollo di intesa siglato da Comune, Ministero dei Beni Culturali, Regione e Coni Servizi con iniziative volte alla valorizzazione dell'area per farne «la più grande palestra di Roma».
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