Fondi UE: a rischio per il Ponte sullo Stretto (g. lori.) LA REPUBBLICA MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2005
Confermata la procedura per lo studio di impatto ambientale
MILANO — La Commissione Europea ha confermato l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il ponte sullo Stretto come anticipato da Repubblica. Toccherà ora al governo fornire tutte le precisazioni chieste da Bruxelles nel giro dei prossimi due mesi. «Confermo l'invio di una lettera di "messa in mora" al governo italiano», ha detto Stavros Dimas, commissario Uè per l'Ambiente, precisando che l'Italia «non ha effettuato uno studio dell'impatto ambientale dell'opera che soddisfi i requisiti della Commissione». Dimas ha inoltre spiegato che «i finanziamenti comunitari al ponte (stimati fra 390 e 780 milioni di euro ndr) non ci saranno se le procedure non verranno rispettate». Insomma, si tratta di un vero e proprio siluro per il ponte. L'iniziativa di Bruxelles spinge inoltre tutti i partiti dell'Unione a firmare una mozione che chiede la sospensione dell'opera per una verifica generale del progetto. «Diffidiamo la società Stretto di Messina, i singoli esponenti del consiglio di amministrazione e il ministro Lunardi che verranno chiamati a rispondere in solido e personalmente», dice il leader verde Alfonso Pecoraro Scanio, «dalla stipula del contratto con Impregilo che ha vinto la gara del generai contractor. Va eliminato subito il rischio di penali a vantaggio esclusivo dei privati, al fine di tutelare al massimo l'intervento pubblico». In effetti sono stati proprio i Verdi assieme al Wwf a portare, grazie ad un reclamo, tutta la vicenda sotto la lente di Bruxelles. Per il governo, ribatte seccamente il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli: «Leggeremo le motivazioni e risponderemo ma la scelta politica resta quella di realizzare il ponte». Quanto alla società Stretto di Messina osserva che «una procedura d'infrazione non significa l'accertamento di una violazione e pertanto non può essere interpretata come una sentenza o addirittura come una bocciatura del progetto». La Stretto di Messina poi, in attesa di conoscere i dettagli della proceduta Uè «fornirà alle autorità competenti tutte le informazioni al riguardo» e ricorda che i rilievi mossi dalla Uè richiamando due direttive, «sono già stati respinti dal Tar del Lazio e in appello al Consiglio di Stato».
|