Finanziaria, rispuntano i condoni ROBERTO PETRINI 26/10/2005, La Repubblica
Le correzioni proposte da maggioranza e opposizione. Oltre alle sanatorie edilizia e previdenziale, c'è l'inasprimento delle sanzioni contro il lavoro nero
ROMA—Carica di microtasse, rilancio dei condoni, dall'edilizio al previdenziale (per ora niente Irpef), richiesta dell'intervento «dimenticato» sull'Irap. I partiti della maggioranza scatenano la fantasia e passano all'attacco della Finanziaria, in attesa delle riunioni di oggi di Forza Italia e dell'Udc e del vertice di maggioranza di domani per decidere la destinazione del fondo famiglia: Udc e An chiedono misure strutturali, ma il ministro dell'Economia Tremonti sarebbe orientato a concedere solo una tantum. Da ieri intanto sono a Roma gli ispettori della Commissione di Bruxelles per verificare i nostri conti pubblici. Attacca il centrosinistra con proposte altrettanto originali: i Ds, con Stefano Passigli, chiedono un taglio dello stipendio di premier del 20 per cento: Cantoni (Fi) ha tuttavia osservato che lo stipendio di Berlusconi è già stato tagliato del 10 per cento con la Finanziaria 2002.1 Verdi chiedono invece di mettere all'ordine del giorno la vendita delle «brutte» opere d'arte del Senato. La carica delle micro tasse fa rumore. Il senatore di An Valditara (subito disconosciuto tuttavia da una nota del suo partito) propone una tassa da 1 centesimo ad sms per finanziarie i libri di testo gratuiti. «La sciocchezza di giornata», ha reagito il presidente della Telecom, Tronchetti Provera, e ha protestato anche Pietro Guindani, ad di Vodafone Italia. Sempre il pirotecnico Valditara rilancia una tassa contro i writers metropolitani: 2 euro per ogni bomboletta spray. Da tre senatori di An, Specchia, Zappacosta e Bongiorno (anche da loro tuttavia il partito ha preso le distanze) arriva la proposta di una riedizione della tassa di soggiorno pari al 5 per cento del prezzo dell'alloggio. Tornano alla ribalta anche i condoni: li propone la coppia An-Udc in modo da trovare risorse più ampie per far fronte al pacchetto di deduzioni per i figli. L'Udc prevede una rateizzazione in 60 mesi dei debiti Inps; An punta invece ad una sanatoria dei contributi previdenziali per i lavoratori agricoli. Forza Italia allunga il passo e propone, con Marano, la riapertura dei termini del condono edilizio, estendendolo anche sole scheletriche strutture in cemento armato. L'Udc rilanciale rendite finanziarie e chiede che la quota riconosciuta ai Comuni per la lotta all'evasione salga dal 30 al 50 per cento. Torna alla ribalta anche l'idea, più volte presentata in passato da An, di aprire un casinò in ogni regione italiana. Dal relatore del decreto fiscale Pedrizzi giunge, invece, un emendamento per quintuplicare le sanzioni alle imprese che non rispettano le norme sul lavoro e una stretta sulle partecipazioni esenti riducendo la quota sulla quale le imprese pagano le tasse sulle plusvalenze dal 95 al 90 per cento. Quanto alla famiglia, An e Udc vorrebbero un aumento delle deduzioni (costerebbe su due anni circa 1 miliardo e consentirebbe di evitare il bonus leghista che piace poco al Forum delle famiglie cattoliche), ma Tremonti sarebbe contrario. Nel frattempo in Senato fioccano gli emendamenti sul tema: il più importante è quello del relatore al decreto fiscale Pedrizzi (An) che prevede una detrazione di 1.000 euro per le spese di manutenzione della casa di giovani coppie in affitto con reddito sotto il 26 mila euro. Lauro (Fi) propone di alzare da21 a25annil'età minima dei figli per aver diritto agli assegni familiari e Specchia (An) suggerisce di destinare 2 milioni alle casalinghe. Un emendamento della Lega vuole tagliare i fondi alla cooperazione con i paesi poveri per finanziare la detraibilità di biberon e latte in polvere e un altro rilancia il bonus-bebè da 1.000 euro. Eufemi (Udc) propone un'authority per la famiglia, apre la strada ad una deduzione di 500 euro per le famiglie che non superano i 15 mila euro di reddito e chiede l'introduzione del quoziente familiare per far fronte al caro-bolletta. Grillotti (An) propone una deduzione di 7.200 euro degli interessi sui mutui per la prima casa. Izzo (Fi) vuole rendere deducibili le spese per i trasporti. Infine An, Udc e Lega ricordano al governo la questione Irap proponendo di alzare la franchigia da 8.100 a 15.000 euro.
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