Sempre più tagli ai Beni Culturali la Repubblica, 25/10/2005
Fondi all'Arte. Italia ultima tra i paesi europei
ROMA — Dal Colosseo a Pompei, dalla cupola di San Pietro alla Torre di Pisa, dai templi della Val Di Noto alle sterminate quadrerie degli Uffizi. Molto più di qualsiasi altro paese del mondo, l'Italia è da sempre un museo a cielo aperto, pozzo senza fondo di reperti archeologici e di monumenti, forziere di capolavori di tutte le epoche. Per gestire i quali però si spende poco. Perché il budget per la cultura del nostro Paese — il più presente nella lista Unesco dei luoghi patrimonio dell'Umanità — è decisamente più basso rispetto a quello di altri paesi europei, compresi Spagna e Portogallo. In nuovi tagli stabiliti dalla finanziaria2006, con decurtazioni dirette e indirette, colpiranno duramente spettacolo, musei, soprintendenze, archivi, biblioteche, fondazioni, enti di cultura. Nel 2004 — riporta uno studio presentato di recente da Federculture—la Finanziaria ha destinato al ministero per i Beni culturali circa 2200 milioni di euro, che corrisponde allo 0,39 % dell'intero bilancio dello Stato, di cui il 70% per le spese correnti, cioè per l'esercizio delle gestioni. La media europea è del 0,50%, ma ci sono paesi come la Francia, la Germania, il Portogallo che spendono molto di più (rispettivamente 11%, l'l,35% e lo 0,9%) pur disponendo di un patrimonio culturale molto meno vasto.
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