Polemiche e accuse. Perché scottano le poltrone del Piermarini M. Gian. Corriere della Sera, Milano, 25/10/2005
Era una delle poltrone più ambite in città. Ora scotta. Terribilmente. Tanto che tutti gli enti coinvolti nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Scala rimandano di giorno in giorno la decisione. Così la Fondazione Cariplo che ha rinviato la scelta. Così la Regione che prende tempo. Così la Camera di commercio che aspetta di capire che cosa vorrà fare Bruno Ermolli. L'unico certo è il rappresentante del Comune, il sindaco Gabriele Alberini, che per Statuto è il presidente della Fondazione. Ma paradossalmente, l'unica certezza è anche parte in causa del puzzle che sta rendendo difficile la scelta dei nuovo cda. Il sindaco Albertini concluderà il mandato tra pochi mesi e l'incertezza elettorale rende ancor più complessa la risoluzione del problema. Non e un caso che sia arrivata la richiesta di praticare una moratoria fino alle elezioni del nuovo sindaco. Ma questo è solo un corno del dilemma. L'altro è rappresentato dall'attuale situazione della Scala. Sottoposta al fuoco dei tagli della Finanziaria e alle accuse del premier Berlusconi di sprechi e inefficienze. Un momento difficile. Che arriva dopo la profondissima crisi che ha portato all'addio esponenziale di Carlo Fontana, Riccardo Muti, Salvatore Carrubba, Mauro Meli. Un combinato disposto che spaventa i soci e i potenziali consiglieri. Ma forse, la Scala, per quello che rappresenta a Milano, in Italia e nel mondo, avrebbe bisogno di un po' di coraggio in più. Facile sedere nel board dei teatro più conosciuto nel mondo quando tutto sembra filare liscio, un po' più difficile quando non si intravede l'uscita dal tunnel. Ma la Scala lo merita.
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