SICILIA - Alcamo e Castelvetrano: tre monumenti da salvare per Legambiente 22/10/2005, www.lasicilia.it
Castelvetrano. Tre monumenti che raccontano la storia di due territori, l'Alcamese e il Castelvetranese, sono quelli che Legambiente ha inserito nella sua campagna autunnale di Salvalarte 2005 che in Sicilia, in 24 giorni, ha fatto tappa in 35 città e che nel Trapanese si celebrerà oggi.
A Castelvetrano il circolo Legambiente «Crimiso» ha puntato l'attenzione sul castello federiciano «Bellumvider», inglobato nel Palazzo Pignatelli, e sugli stucchi della chiesa di S. Domenico che necessitano di un intervento più che urgente. Sulla questione, su cui si tornerà a parlare oggi, alle 16, durante un dibattito che si terrà nella chiesa di S. Domenico, si era già discusso in un altro incontro alcuni mesi fa. Anche allora è stato lanciato un grido d'allarme, rimasto inascoltato, volto al restauro degli stucchi della chiesa, edificata nel 1470 per volere dei Tagliavia, di cui divenne il mausoleo e i cui stucchi e affreschi furono realizzati tra il 1574 e il 1580 da Antonio Ferraro.
Al dibattito, organizzato con la parrocchia di S. Giovanni Battista e Gianfranco Becchina, proprietario del castello Bellumvider, con il patrocinio del Comune, relazioneranno l'arch. Giuseppe Salluzzo, presidente del circolo «Crimiso», che si soffermerà sul castello federiciano di Bellumvider sul quale con i colleghi Mariano La Barbera e Pasquale Calamia ha scritto un libro, il sovrintendente di Trapani Giuseppe Gini, don Leo Di Simone, responsabile dei beni ecclesiastici della Diocesi di Mazara e Gianfranco Zanna, responsabile per i Beni culturali di Legambiente Sicilia.
Per ciò che riguarda il castello Bellumvider, fu realizzato nel 1239 dall'imperatore Federico II di Svevia. Originariamente aveva una forma quadrilatera con 4 torri ottagonali angolari e 4 mediane. Oggi rimangono una torre ottagonale e i resti di una torre mediana e di alcuni setti murari prospicienti la corte interna.
Ad Alcamo la visita guidata del castello Calatubo è fissata per le 10. La fortezza, destinata dalla burocrazia a una morte insolita cui da decenni assistono gli automobilisti che attraversano l'A29 Palermo-Mazara, esisteva già nel 1093. Margherita Leggio
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