Grottaferrata: Sos del sindaco per proteggere l’area archeologica di DANIELA FOGNANI Sabato 22 Ottobre 2005 Il Messaggero
Ghelfi si è rivolto ai ministero dei Beni culturali e dell’Ambiente per imporre lo stop all’edificazione «No al cemento alla Molara»
Sospensione dei lavori fino al termine dei sondaggi archeologici ed appello ai ministeri dei Beni culturali e dell'Ambiente, perché pongano un vincolo sull'area della Molara. Il sindaco di Grottaferrata, Mauro Ghelfi, si è schierato apertamente, nel corso di una conferenza stampa, in difesa del territorio sotto il Tuscolo, destinato ad una lottizzazione residenziale di 50 mila metri cubi di cemento. L'area, già indicata di altissimo interesse storico-monumentale da Franco Arietti, archeologo e funzionario della Sovrintendenza ai Beni Monumentali di Roma, nella carta archeologica di Grottaferrata, redatta a fine anni '90 su incarico del sindaco Ghelfi che, su questa base, nel 1999 ne aveva escluso l'edificazione nel Prg in preparazione, si è rivelata, dopo i sondaggi, all'altezza delle previsione. A testimoniarlo i reperti venuti alla luce con gli scavi della Sovrintendenza prima di dare il via alle costruzioni previste da un progetto inserito nei Patti territoriali ed autorizzato, dopo la bocciatura del Consiglio comunale e degli ambientalisti ed i ricorsi al Tar, dal commissario prefettizio nel marzo 2005. Gli scavi hanno fatto emergere un tratto della via Latina, con i diverticoli che salgono verso il monte Tuscolo e monte Cavo, la probabile stazione di posta "Roboraria", situata al tredicesimo miglio, reperti provenienti da tombe principesche. Una minima parte, come hanno ribadito Franco Arietti e Giuseppina Ghini, responsabile della Sovrintendenza ai Beni archeologici per i Castelli, di quanto conserva l'intera zona. «Alla Molara - ha sottolineato Giuseppina Ghini - c'è un ambiente antico da tutelare, non avrebbe senso rispettare il singolo reperto e costruire, come a volte si fa, a pochi metri, anzi propongo al sindaco di analizzare anche gli altri Patti territoriali di quest'area, per pianificare un intervento su tutto il territorio della Molara». Presto infatti inizieranno sondaggi archeologici anche a Cartabrutta, dove è previsto un altro insediamento abitativo. Ad avvalorare la tesi di uno stop al cemento, oltre alle immagini satellitari che mostrano l' impatto ambientale delle abitazioni in zona Pratone, è anche la simulazione per immagini, presentata dall'assessore all'Urbanistica del Comune, Marco Bosso, con tutte le lottizzazioni previste nella zona (267 mila metri cubi). «Un insediamento di 2.500 nuovi abitanti in quell'area in questo momento - ha detto l'assessore - comporterebbe problemi enormi per l'acqua, la rete fognaria (il depuratore è saturo) e soprattutto per la viabilità che inciderebbe sul nodo di Squarciarelli e sulla via Anagnina, entrambi già al collasso».
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