GINOSA «Scoperta» la tomba di un bambino d'era greca Rino Petrosino 22/10/2005, La Gazzetta del Mezzogiorno(Taranto)
Nei pressi della casa comunale dove recentemente un'altra tomba in via Tempio era stata già... ripulita
All'interno il «corredo» funerario composto da otto piccoli vasi tra i quali due «gutti» (come biberon)
GINOSA Questa volta non è stato un flop il rinvenimento di un'altra tomba nello stesso sito, cioè in via Tempio, nelle adiacenze della Casa comunale, in cui ne era stata trovata gorni fa un'altra che però era risulta già ... ripulita, anche delle ossa! Questa volta si è trattato della tomba di un bambino, che alla sua aperturta ha offerto, sia al plaudente pubblico presente che alla dott.ssa Teresa Schojer, funzionario della Sovrintendenza Archeologica di Taranto, e al Direttore del Museo civico, Giambattista Sassi, al sindaco Montanaro e al consigliere delegato alla cultura, Vitantonio Bradascio, la gradita sorpresa di un dovizioso corredo funebre nonchè uno scheletro di un bambino dell'apparente età di circa due-tre anni. Erano ben otto i piccoli vasi depositati all'interno della tomba: un piccolo «cratere» con decorazione lineare, con all'interno una «olletta» per attingere liquidi, due pccoli vasi, uno «skyphos», due «gutti», cioè due vasetti con beccuccio che all'epoca venivano usati come i moderni biberon. La piccola tomba così come rinvenuta sarà collocata nei locali che verranno adibiti a sezione del museo cittadino mentre la tomba più grande è stata estratta ed adagiata ai margini di Piazza Sarno, angolo via Tempio, dove verrà sitemata definitivamente per la pubblica visione, e illustrata mediante fotografie scattate al momento del rinvenimento, corredate della descrizione dei dati storici. In merito a questo nuovo importante ritrovamento, abbiamo chiesto alla dott.ssa Schojer dettagliati particolari. «Quello che abbiamo trovato -ha esordito la dott.ssa Schojer- è la deposizione di un bambino, deposto rannicchiato, in posizione fetale, come tutti i defunti che si trovano nell'area della Peucetia confermata dalla presenza del piccolo vaso nel cratere, l'olletta, che fa parte del rituale caratteristico proprio della Peucetia». Ma a che epoca risalgono? «Da una stima approssimativa può essere il V° sec. a.C., forse la parte finale, siamo cioè nel periodo in cui c'è l'influenza greca in queste zone che si è già avvertita nell'età arcaica e che diventa sempre più preponderante, a mano a mano che trascorre il tempo. Infatti -continua la dott. Schojer- è il momento in cui scompaiono i vasi indigeni a decorazione geometrica che erano presenti nei corredi del VI° sec. a.C.». Qual è l'importanza di questi ritrovamenti? «Ovviamente diciamo che l'importanza è una conferma di quanto già si sapeva della ricchezza del sottosuolo ginosino che ha sempre restituito testimonianze della vita antica però purtroppo mai in condizioni di integrità. Infatti, in questo scavo abbiamo trovato il sarcofago violato di un adulto che è stato completamente ripulito del suo corredo tanto che non si è trovato neanche un frammento. Per la correlazione che c'è con l'altra tomba, potremmo pensare che si tratti di una tomba della stessa epoca». Ha aggiunto ancora «per nostra fortuna, di Ginosa conosciamo qualcosa in più anche dal punto di vista topografico. Ginosa, grazie al cielo e, devo riconoscerlo, anche all'impegno di questa Amministrazione, ci sta fornendo qualche dato per la formazione di una carta archeologica del territorio». Ma la dott.sa Schojer ci ha riferito di altre recenti scoperte di cui ne parleremo in un prossimo servizio descrivendo anche il perchè delle numerose tombe rinvenute quasi tutte violate, e degli altri importanti siti archeologici scoperti e...ricoperti.
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