La Maddalena. Base Usa, danni all'ambiente. Le stesse accuse da Unione europea e Procura Andrea Busia L'Unione Sarda 21/10/2005
I missili contro la base Usa di Santo Stefano sono due, uno lo ha già lanciato la commissione europea che bacchetta duramente l'Italia per il progetto di ampliamento da 52 mila metri cubi, l'altro è quello della Procura della Repubblica di Tempio che ha affidato al corpo Forestale un fascicolo per deturpamento di bellezze naturali. Ma la guerra contro la presenza Usa nell'arcipelago ha la stessa matrice, tutto parte dagli esposti presentati dal gruppo di intervento giuridico e dagli amici della terra l'8 ottobre 2004. Un ampio dossier arrivato sul tavolo di diversi parlamentari europei, dei ministri italiani all'ambiente e ai beni culturali e, soprattutto, al procuratore della Repubblica di Tempio Valerio Cicalò. Ora iniziano ad arrivare i risultati della campagna che riguarda il primo lotto dei lavori di ampliamento della base e la realizzazione di un insediamento con alloggi per il personale in varie zone dell'isola di La Maddalena. La commissione europea muove diverse contestazioni all'Italia, per la precisione undici punti, tutti legati al mancato rispetto delle normative europee in materia ambientale, tra i quali c'è l'intervento nell'arcipelago. Bruxelles ha risposto ad una sollecitazione della europarlamentare verde Monica Frassoni che nell'ottobre 2004 aveva presentato l'interrogazione identica ad un'altra formalizzata un anno prima. E ora il procedimento, del quale si è occupato anche il commissario all'ambiente greco Dimass. Il ministero della difesa non è a conoscenza di procedimenti avviati a carico dell'Italia da parte dell'Ue. «Ancora una volta — commenta Monica Frassoni, presidente del gruppo Verde al parlamento europeo — è il bersaglio numero uno delle procedure di infrazione aperte dalla Commissione per la mancata osservanza della normativa ambientale da parte di molti enti locali e soprattutto da parte del governo Berlusconi. C'è da chiedersi se questo indichi solo scandalosa trascuratezza o, come il più probabile, cattiva coscienza. Come commentare altrimenti le indicazioni date dal nostro governo alla commissione sulla vicenda dell'isola di La Maddalena. Dove si prevede l'edificazione di 52 mila metri cubi, e la costruzione di un nuovo molto da 180 metri a Santo Stefano, che comporterà la realizzazione di un'opera sottomarina larga dieci metri per consentire l'attracco di altre unità da guerra». Secondo la commissione europea l'intervento è suscettibile di avere un impatto ambientale significativo sulla zona e le opere dovevano essere precedute perlomeno dalla procedura di valutazione di incidenza ambientale, in quanto potrebbero avere ripercussioni sul sito di interesse comunitario "Arcipelago di La Maddalena". Non è escluso, a questo punto, che la polizia giudiziaria possa effettuare un sovralluogo nella zona. Con tutte le conseguenze politico-diplomatiche di un'ispezione da parte della magistratura italiana in un'area in tutto e per tutto a sovranità statunitense.
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