Luciano Marchetti, direttore dei Beni Culturali del Lazio, lancia il suo grido di dolore: Musei in bolletta costretti a chiudere Simona Caporilli Il Tempo - cronaca Roma 22/10/2005
«Questo è un grido di dolore», a dirlo Luciano Marchetti, Direttore dei Beni Culturali del Lazio, che spiega la situazione di musei e monumenti davanti ai tagli paventati dalla finanziaria: musei a luci spente o a "correnti alternate" in termini di flussi di persone e automobili senza benzina. Insomma, almeno per il momento, sarà difficile tornare a parlare di restauri e investimenti: un grido di dolore che si unisce a quello lanciato dallo stesso Ministro dei Beni Culturali, Rocco Buttiglione. «Il fatto è che continuano a essere tagliati i fondi destinati ai Beni Culturali. Abbiamo problemi pratici e seri come, ad esempio, la gestione e la risoluzione dei problemi all'interno degli uffici. È inutile, senza soldi non ho la capacità di inviare personale, funzionari o architetti, sul territorio per effettuare i controlli, non ho disponibilità per fare una telefonata, non ho i mezzi necessari per spostarmi». E il personale? «In questo momento il personale è ridotto, abbiamo venti persone più o meno, sono sul campo, per fare i controlli: la soprintendenza non ha personale amministrativo e, di contro, il Ministero non indice più concorsi per i tecnici di seconda fascia, i geometri sono una razza in via di estinzione... Non c'è niente da fare, organizzare una struttura pesa sul bilancio». In termini pratici, cosa sta succedendo? «Ad esempio le auto, che non camminano da sole ma hanno bisogno di benzina. Poco fa mi è arrivata una lettera sulla scrivania: non si riesce a pagare una automobile che, all'anno, costa circa 4 mila euro. E i fondi disponibili ammontano a 2.500 euro. In questo momento parlare di prospettive future, di restauri e progetti delle soprintendenze è un'utopia. Diradiamo il numero dei sopralluoghi, togliamo le automobili... Nell'Etruria Meridionale, soltanto nei primi sei mesi ai questo anno sono stati spesi, per le missioni, oltre trentamila euro: 15 archeologi sono andati in giro visto che non si tratta solo di Roma ma stiamo parlando del Lazio intero». Soprintendenza a piedi? «Vede, a Roma (ma è già un'utopia) i tecnici potrebbero anche evitare la macchina ma in regione è fuori discussione. E le soprintendenze mi chiedono soluzioni. Io cosa dovrei consigliare: prendete l'autobus o andate a piedi, per i sopralluoghi?» State chiudendo i cantieri dei monumenti restaurati? E quali? «Ancora non siamo arrivati a questo punto ma se andiamo avanti di questo passo dovremmo ricorrere a misure drastiche di questo genere. Il blocco delle assunzioni e del personale, comunque, è stato effettuato non solo in questo ministero ma tutti i ministeri. Mettendoli in ginocchio». Una soluzione? Niente più tagli alla cultura? «Non dico che non dovrebbero essere effettuati tagli ma che, i tagli, dovrebbero essere selezionati. Insomma, basta con i tagli indiscriminati... Certo, ora è tutto da vedere per quanto riguarda la finanziaria...». Niente automobili. E la nettezza urbana? «Probabilmente l'anno prossimo non riusciremo a pagare la nettezza urbana. Questo anno e stato un miracolo». L'elettricità? «Abbiamo avuto difficoltà a pagare le bollette della luce. Poi siamo riusciti, per fortuna. Ma diventerà sempre più difficile. Abbiamo anticipato i soldi delle bollette della luce nei musei perché, i fili, rischiavano di essere tagliati. Ma a questo punto che facciamo, chiudiamo i musei? Li apriamo solo per poche ore al giorno? Dobbiamo arrivare a tanto? Il taglio delle spese comporta questo: dieci anni fa prendevamo cento lire. Oggi quelle cento lire non valgono nulla e non solo, perché con i tagli sono diventate 50 lire». |