Cultura e Difesa, si tratta sui fondi D. Pes. Il Sole 24 ore 22/10/2005
ROMA ■ Sui fondi per la famiglia Governo e maggioranza prendono tempo. Un nuovo vertice ieri mattina a Palazzo Chigi, prima del Consiglio dei ministri, non è bastato a dipanare tutte le questioni tuttora sul tappeto. E tra le più urgenti sono tornate il rifinanziamento del programma italo francese delle fregate Fremm (Difesa) e il ripiano del Fondo unico dello spettacolo per il quale è centristi hanno già predisposto un emendamento che introduce una tassa di scopo. Il ministro delle Attività produttive studia il blocco ai livelli del 2005 degli stipendi dei manager pubblici e la privatizzazione di Stogit, Sogin e del Gestore del mercato elettrico Mercoledì prossimo nuovo round, ma senza particolare urgenza. Il vice ministro dell'Economia, Giuseppe Vegas, ha spiegato infatti che la ripartizione dei fondi da 1,14 miliardi destinati alla famiglia arriverà direttamente in aula al Senato con la presentazione del maxiemendamento, dunque non prima di un paio di settimane. La coperta è stretta, ed il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha chiaramente lasciato intendere che altri fondi per ulteriori interventi, sia pure per mitigare tagli già deliberati (come quelli per la cultura), al mo- mento non ci sono. Si potrebbe ridurre la "dote" per il pacchetto famiglia, ipotesi che lo stesso Tremonti però non considera fattibile, e del resto l'intera maggioranza pare schierata su questa posizione. «Oggi - ha commentato l'esperto fiscale di An, Maurizio Leo, vice presidente della commissione Finanze della Camera, abbiamo analizzato le misure possibili per ottenere il risultato più efficace. E ancora tutto da decidere». Tra le ipotesi più accreditate, trova conferma il bonus per i figli a partire dal secondo nato in poi, che vale circa 550milioni. Per quel che riguarda i libri di testo, si ragiona su uno sconto complessivo di 200 milioni, destinato alle famiglie con reddito mediobasso. Resterebbero a quel punto poco meno di 300 milioni da ripartire nell'assegno o in mutui agevolati per le nuove coppie (l'Udc vorrebbe un bonus «fiori d'arancio» per ridurre le spese di matrimonio), per gli anziani, ma si parla anche di sconti per i portatori di handicap e per compensare le famiglie dal caro affitti. Per i fondi dei Beni culturali, la discussione in ogni caso è aperta. Un invito a reperire nuove risorse è giunto ieri dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: «Il cammino parlamentare della Finanziaria è ancora lungo ed è aperta la possibilità di intervenire, correggere e migliorare, anche grazie ai contributi degli esperti e degli operatori del settore». Per Casini, resta comunque l'esigenza «di garantire l'equilibrio dei conti pubblici, che richiede a tutto il Paese rinunce e sacrifici, spesso dolorosi». In attesa che il dibattito sulla Finanziaria entri nel vivo, il confronto si concentra sull'annuncio degli emendamenti che saranno tra breve presentati dai vari gruppi. Ieri Vegas ha bocciato senza mezzi termini il contributo di 50 € per ogni permesso di soggiorno concesso agli immigrati: «Siamo contrari a ogni forma di nuova imposizione. Non a caso abbiamo deciso di tagliare di un punto il cuneo contributivo, che va nella direzione di ridurre la pressione fiscale». Non raccoglie infine consensi l'idea lanciata dal sottosegretario alle Infrastrutture, Silvano Moffa, di abolire le 356 comunità montane. Quanto alla polemica tra l'Anci e il Governo sui tagli, il premier ha annunciato per mercoledì un incontro con il leader dei sindaci Leonardo Domenici.
Il cantiere della manovra I NODI DELLA FINANZIARIA ■ Pacchetto famiglia. Il governo sta lavorando a varie ipotesi. Tra le più accreditate, trova conferma il bonus per i figli a partire dal secondo nato in poi, che vale circa 550milioni. Per quel che riguarda i libri di testo; si ragiona su uno sconto complessivo di 200 milioni, destinato alle famiglie con reddito medio-basso. Resterebbero a quel punto poco meno di 300 milioni da ripartire nell'assegno o in mutui agevolati per le nuove coppie, per gli anziani, ma si parla anche di sconti per i portatori di handicap e per compensare le famiglie dal caro affitti ■ Fondi per la cultura e per la difesa. Il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha aperto uno spiraglio sui tagli allo spettacolo e alla cultura, affermando che su questo punto «la Finanziaria si può migliorare». Trattative sono in corso anche per individuare anche i fondi per far partire il programma italo-francese per le fregate Fremm ■ Fondo sociale. I ministri del Welfare Roberto Maroni e delle Politiche regionali Enrico La Loggia hanno sollecitato, in Consiglio dei ministri, il ripristino, almeno parziale, dei tagli al Fondo nazionale per le politiche sociali (504 milioni su 1.000), richiesto a gran voci dalle Regioni ■ Rendite finanziarie. È il fronte politico più complesso. L'Udc e l'Unione hanno presentato identici emendamenti che rivedono la tassazione delle rendite finanziarie, prevedendo un'unica aliquota al 18 per cento. Tra tante richieste di spesa, questa è una delle poche proposte che implica delle entrate. Gli emendamenti sono stati presentati sia in commissione Finanze del Senato al decreto fiscale, sia in commissione Bilancio alla Finanziaria. In entrambe le commissioni si comincerà a votare da martedì ■ Anas. Il presidente della commissione Lavori Pubblici, Luigi Grillo, ha presentato un emendamento che porta l'Anas fuori dal perimetro della Pubblica amministrazione. Ciò significa sgravare il fabbisogno di 3 miliardi. Identico emendamento è stato depositato da Antonio Gentili (Fi) al decreto fiscale
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