Il ministro Buttiglione ci ripensa e rinuncia al vertice elbano Antonio Fulvi Nazione Livorno 21/10/2005
PORTO AZZURRO — Tutto si può dire sul recupero del tesoro del «Polluce» meno che non ci siano colpi di scena. Quello di ieri è che il ministro ai beni culturali Buttiglione, che aveva annunciato l'arrivo all'Elba per domani, ci avrebbe ripensato e non verrà. Qualcuno dice che a fargli cambiare idea è stato il timore di essere coinvolto nella faida tra Capoliveri e Porto Azzurro che monta di ora in ora. Comunque sia, la marcia indietro del ministro ha rasserenato gli animi. E ieri si è lavorato per riportare il pontone «Meloria», che era scappato due giorni fa a ridosso a Portoferraio per le condizioni meteo proibitive, in posizione sulla verticale del relitto. Oggi cominceranno a lavorare le sorbone, succhiando via sabbia e fango dal ventre del «Polluce»: e tutti sperano che per la prima volta la disgraziata nave speronata e affondata quasi un secolo e mezzo fa possa rivelare quello che contiene nei locali di carico. Le quasi 2000 monete d'argento e le centinaia di monete d'oro recuperate fino ad oggi potrebbero anche essere briciole, se è vero che proprio in queste ore è emerso un documento quasi dimenticato, riportato anche sul giornale «Il popolano» del 1926, secondo il quale nelle stive del «Polluce» ci sarebbe stato anche un carico di lingotti d'oro dal valore di allora pari a 8 milioni di lire. Se si considera che il «Polluce», nave ultramoderna varata pochi mesi prima, aveva un valore di 400 mila lire, si fa presto a capire la consistenza del tesoro in lingotti, assai superiore a quello delle 100mila monete d'oro e 70mila d'argento fino ad oggi oggetto della caccia. I lingotti sarebbero stati di contrabbando, proprietà di un nobile napoletano che voleva farli sparire a Genova. Se la storia fosse vera si vedrà tra pochi giorni quanto sarà rimasto nella nave: e quanto potrebbero aver fatto sparire i recuperatoli «pirata» del 2001. |