Biennale, piace il connubio mostra & mercato: ventimila i visitatori Emanuela Ulivi LA NAZIONE cronaca Firenze 21-OTT-2005
Oltre 20.000 i visitatori da tutto il mondo che hanno visitato la Biennale dell'Antiquariato. La formula del successo è da cercare non solo nel lavoro capillare e ininterrotto da parte dell'organizzazione — con l'impegno particolare di alcuni membri del Comitato come Enrico Frascione, Damiano Lapiccirella, Fabrizio Guidi Bruscoli — ma in una serie di intuizioni e concomitanze. La sede, Palazzo Corsini, ha sposato alla perfezione la riscoperta da parte degli studiosi, quasi un'infatuazione, per il '600, in cui si stanno precisando all'interno delle botteghe dei grandi artisti, i profili di maestri di livello e di qualità capaci di suggerire sollecitazioni interessanti ai collezionisti: come hanno capito i mercanti fiorentini che hanno saputo aggiornare la loro ricerca. Curiosità e successo per l'esposizione dei 10 disegni erotici di Fussii prestati dal Gabinetto Disegni e Stampa degli Uffizi, indicativo di un rapporto con le istituzioni, i direttori e i curatori dei musei che seguendo l'intuizione iniziale dei soprintendenti Antonio Paolucci e Nicola Spinosa di Napoli, si rivolgono al mercato dell'arte per completare le raccolte mussali. Così i funzionali del ministero dei Beni culturali, interessati a un mercato sicuro, che hanno esaminato 300 delle 3000 opere esposte alla Biennale concedendo il permesso di esportazione in un solo giorno. Soprattutto alle spalle della più importante mostra dell'arte italiana del mondo ci sono gli antiquarì di Firenze che rendono unica la città, sottolinea Pratesi chiedendosi: «proviamo a immaginarla senza queste botteghe, ultimo baluardo del turismo colto».
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